Bagnanti eroi a Pachino, l’elogio di Napolitano

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SIRACUSA — La mattina di Ferragosto si sono ritrovati eroi per caso. Mentre erano sulla spiaggia di Morghella, circa trenta bagnanti hanno visto un barcone carico di migranti in balia delle onde e gli uomini della Capitaneria di porto che tentavano i soccorsi: nel giro di pochi minuti, uomini e donne hanno organizzato una catena umana fra l’imbarcazione e la riva. Così, 164 persone, di cui 68 bambini, sono stati salvati. Il video di quei soccorsi ha già fatto il giro di tv e web. E ieri, è arrivato il plauso del presidente della Repubblica, con una nota dai toni accortati.
Dice Giorgio Napolitano: «Le immagini trasmesse dalla tv delle decine di bagnanti, sulla spiaggia di Morghella-Pachino, che si sono spinti generosamente in mare per aiutare profughi provenienti dalla Siria, in gran parte bambini, a raggiungere la riva mettendosi in salvo, sono di quelle che fanno onore all’Italia ». Il capo dello Stato tiene a sottolineare: «Quelle immagini mostrano come — di fronte alla tragedia, quotidianamente vissuta a Lampedusa e altrove, di quanti cercano asilo fuggendo da guerre e persecuzioni — prevalga negli italiani un senso di umanità e di solidarietà più forte di ogni pregiudizio e paura». Il presidente Napolitano ha voluto ricordare anche un altro eroe di Ferragosto, pure lui impegnato in un’operazione di soccorso di migranti, nel porto di Reggio Calabria. Ma questa storia non ha avuto un lieto fine: il colonnello Cosimo Fazio, da dieci giorni comandante dei vigili, è stato stroncato da un infarto subito dopo aver terminato di coordinare i soccorsi.
Sulla spiaggia di Morghella, l’emozione è ancora tanta. «Dal balcone di casa mia ho visto quell’imbarcazione arenata a settanta metri dalla riva», ricorda Manlio Messina: «Ho ancora in testa le urla di quelle persone, che chiedevano aiuto. Il mare era agitato e la barca rischiava di capovolgersi. Non c’era altro tempo da perdere. Con due amici mi sono lanciato verso l’imbarcazione. E pochi minuti dopo, altre persone che stavano in spiaggia ci hanno raggiunti». Dice il comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, Luca Sancilio: «Anche i nostri quattro mezzi e i quindici operatori avevano difficoltà a intervenire per le avverse condizioni del mare. Si è deciso allora di scendere in acqua. E in quel momento, si è formata quella straordinaria catena umana che ha consentito di salvare i migranti. Anche per noi è stata un’esperienza unica».
Manlio Messina si commuove ricordando quei momenti: «È stata una grande gara di solidarietà — racconta — mentre la catena umana portava a riva grandi e piccini, tanti altri villeggianti portavano bottiglie d’acqua, alimenti, vestiti e coperte». Arrivavano dalla Siria i 164 migranti, dopo aver viaggiato 15 giorni. «Erano stremati, impauriti — ricorda Messina — non potrò dimenticare il sorriso del piccolo Jamil e gli occhi di due giovani sulle sedie a rotelle».
La catena umana sembra invece non essere piaciuta al segretario lombardo della Lega, Matteo Salvini, che scrive su Facebook: «Che palle! Ora li manterrà Napolitano i migranti?».


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