Una via impraticabile cosparsa di macigni

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 PERCHÉ presuppone una forte volontà politica condivisa, di cui al momento non c’è traccia, e soprattutto una motivazione d’importanza nazionale che la giustifichi, anch’essa del tutto assente. Se davvero si facesse, questa sarebbe esclusivamente un’amnistia ad personam. Ben altre sono state le cause in passato. Ci fu l’amnistia dopo la seconda guerra mondiale per chiudere un’epoca storica e ci fu quella, peraltro l’ultima, del 1990 che nasceva dall’entrata in vigore, il 24 ottobre dell’89, del nuovo codice di procedura penale.
Il Guardasigilli Anna Maria Cancellieri ha parlato altre volte della necessità di fare un’amnistia in Italia?
Da quando è diventata ministro della Giustizia con il governo Letta, ma anche prima da titolare del Viminale con Monti, Cancellieri ha più volte detto che l’amnistia è un passo necessario da compiere in Italia, ma solo ed esclusivamente per risolvere il problema delle carceri. Come già l’ex Guardasigilli Paola Severino, anche Cancellieri si è sempre rimessa alla volontà del Parlamento e non ha mai ipotizzato che l’iniziativa dell’amnistia possa venire dal governo.
Napolitano e Cancellieri hanno già avuto occasione di parlare tra loro della necessità di un’amnistia in Italia?
Già in un paio di incontri, i due hanno concordato sulla inderogabile necessità di restituire alle carceri la funzione, ormai perduta per il sovraffollamento, di rieducare i detenuti. Napolitano non ha mai mancato, anche in occasione degli scioperi della fame e della sete del leader radicale
Marco Pannella, di sollecitare le Camere a fare tutto quello che è in loro potere per migliorare la vita, oggi
degradata, dei detenuti
Sono già presenti in Parlamento progetti di legge per votare un’amnistia?
Tra Camera e Senato ci sono tre proposte per l’amnistia. I firmatari sono Sandro Gozi (Pd) a Montecitorio, Luigi Manconi (Pd) e Luigi Compagna (Gal) al Senato. Nessuna delle tre però può andar bene per Berlusconi perché la pena massima da coprire non supera i 4 anni.
È possibile, anche alla luce delle amnistie che sono state fatte in Italia, ipotizzare una clemenza che copra reati con un tetto di pena fino a sei anni?
È praticamente impossibile. Non esistono precedenti in questa direzione. Le passate amnistie sono arrivate per lo più fino a 3 anni o al massimo 5. Ma l’ultima volta che si è cercato di vararne una — era il 2000, l’anno del Giubileo, Giovanni Paolo II sollecitava un gesto di clemenza, al governo c’era Prodi — e due personaggi famosi come i due “Sergi”, Sergio Segio, ex di Prima Linea e Sergio Cusani, ex protagonista di Mani pulite, presentarono un progetto con un’amnistia a 5 anni, lo videro bloccato proprio nel gioco delle inclusione e delle esclusioni dei reati.
Il delitto di Berlusconi può essere amnistiato?
Il leader del Pdl è stato condannato a 4 anni, ma per l’amnistia come per l’indulto il calcolo non si fa sulla pena effettivamente irrogata, ma sulla pena massima in astratto, nel caso della frode ben 6 anni. Un tetto talmente alto che il Pd non potrebbe mai “tollelarlo” come possibile.
Un’amnistia può prevedere che si conceda il salvacondotto anche a chi dovesse incappare in nuove condanne penali?
L’ultimo indulto del maggio 2006 stabilì che in caso di nuova condanna l’effetto dell’indulto sarebbe stato cancellato.
In un Paese come l’Italia, dove il problema dell’evasione fiscale è particolarmente sentito e dove è stata aspra anche la polemica contro i condoni, è ipotizzabile che un’amnistia benefici un condannato per frode fiscale?
In questo momento storico una simile amnistia solleverebbe una vera protesta popolare e avrebbe effetti devastanti sul piano dei consensi elettorali per chi dovesse proporla.
L’amnistia può cancellare l’interdizione?
Dovrebbe prevederlo espressamente.
L’amnistia può eliminare gli effetti della legge Severino e rendere un condannato comunque candidabile?
L’amnistia cancella il reato. Per cancellare anche la pena è necessario anche un contemporaneo indulto. Berlusconi però ha già usufruito di un
indulto, e di certo non potrebbe cumulare i benefici di un secondo. Anche in questo caso si aprirebbe una controversia sulla natura della Severino. Se la considera solo come una conseguenza sulla candidabilità, neppure amnistia e indulto potrebbero bloccarne gli effetti.
Quali tempi parlamentari sono ipotizzabili per un provvedimento di amnistia che richiede i due terzi dei voti sia alla Camera che al Senato?
Sicuramente sarebbero molto lunghi, perché costruire una piattaforma per l’amnistia è operazione tecnica e politica molto complicata. A parte il tetto massimo, il dibattito del 2000 si bloccò su quali reati era necessario includere ed escludere. È fin troppo evidente che i reati di Berlusconi, dalla frode, alla corruzione per induzione, alla prostituzione minorile, non potrebbero mai essere inclusi in un’amnistia votata da Pd, Sel, M5S.


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