Le sei piazze della Cgil contro il caporalato
Una giornata dedicata al confronto con i lavoratori, dibattiti, proposte, in sei piazze della Puglia per dare un segnale, l’ennesimo, contro l’illegalità e lo sfruttamento in agricoltura e il caporalato. L’iniziativa si terrà oggi in Puglia ed è organizzata dalla Flai Cgil regionale, per sottolineare la necessità di «una campagna d’autunno forte a sostegno del contrasto e dei controlli nei riguardi dell’illegalità».
Come ricorda il segretario Flai Giuseppe Deleonardis «ad agosto in Puglia sono state controllate 300 aziende con circa 3 mila lavoratori: il 50% è risultato in nero o irregolare, a fronte delle 1818 imprese ispezionate nell’intero arco del 2014, con un 56% di infrazioni e l’80% di lavoro nero». «Nel 2014 è risultato in Puglia — ha aggiunto — che su 37 mila aziende dell’agroalimentare solo 7mila fanno assunzioni assorbendo oltre i tre quarti della mano d’opera con una media di circa mille dipendenti a testa; tra queste aziende 600 producono ortofrutta tra le province di Foggia, Bari, Bat e Taranto e fanno filiera, ovvero seguono il prodotto fino alla commercializzazione e spesso sono quelle più pervase da illegalità».
Oltre alla stretta dei controlli da parte di forze dell’ordine e Ispettorato del Lavoro, il sindacato ha intrapreso un percorso di concertazione con la Regione: «Abbiamo in programma un incontro il 22 con l’intento di costituire un tavolo tra le parti sociali per accelerare gli strumenti applicativi della legge regionale 28 lavorando anche su qualità e diritti».
Intanto questa sera nelle piazze di Cerignola, San Marzano (Taranto), Andria, Fasano, Noicattaro e Presicce (Lecce) rappresentanti sindacali, esperti del settore e imprenditori si incontreranno con i lavoratori «per discutere una piattaforma per nuovi strumenti di contrasto a lavoro nero e di governo del mercato in agricoltura». La stessa sarà presentata al governo, prevede anche «incentivi alla stabilizzazione di mano d’opera, lotta all’intermediazione illecita attraverso confisca mezzi e beni accumulati, misure nei confronti delle assunzioni». E soprattutto piena attuazione della legislazione regionale attraverso una campagna informativa dei Centri per l’impiego, Osservatorio regionale, convenzioni con Enti locali per il trasporto pubblico dei lavoratori, superamento dei ghetti con piani di accoglienza e tendostrutture.
L’iniziativa odierna si è resa necessaria anche per le cinque morti registrate tra i braccianti in Puglia in questa torrida estate nelle campagne. La provincia più colpita è stata Taranto, con ben due decessi. «Quello di Paola Clemente è l’ultimo nome che intendiamo trascrivere nel lungo elenco di uomini e donne che da questa terra hanno contribuito a lottare affinché fenomeni come il caporalato, l’intermediazione illegale di manodopera, lo sfruttamento, fossero cancellati dai crimini connessi al lavoro nei campi», dichiara Giuseppe Massafra, segretario generale della Cgil di Taranto, che oggi sarà a San Marzano di San Giuseppe: una delle piazze più importanti del mercato agricolo e del reclutamento di manodopera della provincia di Taranto, dove sarà presente anche l’avvocato Vito Miccolis, legale della famiglia Clemente. Servono nuovi strumenti per abbattere il muro di omertà e connivenza attorno a questi fenomeni.
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