Dopo l’automatico incipit «è colpa del Pd», espresso con più parole, il ministro ha benedetto il Terzo Valico dato che le penali da pagare sarebbero ingenti: «Se vogliamo rimediare almeno in parte ai danni del passato, rendendo il Terzo Valico una infrastruttura utile dal punto di vista logistico e adatta a migliorare anche il servizio regionale sulla tratta parallela, bisogna innanzitutto che esso sia davvero ben collegato con Genova: dunque, i binari devono arrivare fin dentro il porto». Toninelli annuncia così i risultati della valutazione costi-benefici spiegando che «il Terzo Valico non può che andare avanti».
In realtà la mitologica valutazione dà, secondo il ministro, esito negativo pari a 1 miliardo e 576 milioni. Ma se si detraggono le penali e le spese di recesso più varie ed eventuali, bloccare l’opera comporterebbe una perdita, sempre nella partita doppia del ministro, pari a 1,2 miliardi. Quindi si fa. Però meglio di quelli che c’erano prima.
La scelta del ministro Toninelli, con ogni probabilità anticipa l’esito dell’altra grande opera: il Tav in val Susa.
* Fonte: IL MANIFESTO