Grecia, Mitsotakis spiava persino i ministri del suo governo

Uso indebito del programma israeliano “Predator” da parte del premier, che impone il segreto di stato. Domani ad Atene la Commissione d’inchiesta inviata da Strasburgo
ATENE. Il premier greco Kyriakos Mistotakis non spiava solo Nikos Androulakis, il leader dei socialisti del Pasok, l’ex ministro di Syriza Christos Spirtzis e due o tre giornalisti fastidiosi. Nuove rivelazioni mostrano che il premier della destra aveva creato un’estesa rete di spionaggio che includeva imprenditori e perfino ministri del suo governo.
Responsabile politico della rete spionistica era Grigoris Dimitriadis, nipote di Mitsotakis, segretario generale della Presidenza del Consiglio e incaricato del controllo sui servizi segreti EYP, prima che fosse costretto alle dimissioni, insieme al capo di EYP, una volta esploso lo scandalo .
Secondo le nuove rivelazioni i due ministri entrati nel mirino del programma spionistico Predator, di fabbricazione israeliana, si erano scontrati con il potente nipote. L’unico nome reso noto è quello di Michalis Chrisochoidis, ex ministro dell’Ordine Pubblico. Gli imprenditori spiati erano concorrenti degli oligarchi che sostengono il governo con le loro emittenti televisive.
Mentre il portavoce del governo Yannis Ikonomou continua a giurare che nessun organismo governativo abbia mai comprato il programma Predator, è stata resa pubblica tutta la catena di acquisti del programma da parte della società greca Intellexa. L’operazione è iniziata qualche anno fa a Cipro, dove gli israeliani avevano tentato di vendere il Predator ma la notizia è trapelata e ben presto hanno dovuto abbandonare l’isola e trasferirsi ad Atene. È qui che la Intellexa ha comprato il programma per rivenderlo poi al governo attraverso imprese appartenenti a alcuni ministri .
Le nuove rivelazioni sono emerse dopo che il giornalista conservatore Tasos Telloglou ha dichiarato di essere stato a sua volta spiato da Predator. A questo si aggiunge il fatto che i nuovi particolari sulla rete di spionaggio sono apparsi sui giornali Ta Nea e To Vima che appartengono a un armatore grande elettore della destra. Qualche settimana fa infatti, Ta Nea aveva cercato di archiviare il caso titolando in prima pagina «Intecettazioni, fine». Sembrerebbe quindi che Mitsotakis non ispiri più molta fiducia tra i conservatori.
Finora il premier ha bloccato qualsiasi indagine, imponendo il «segreto di stato» sui dettagli del caso e lasciando senza risultati sia la Commissione d’indagine del parlamento nazionale sia il dibattito che si è svolto a Strasburgo. Per questo la Commissione d’inchiesta del Parlamento europeo PEGA sarà ad Atene domani per interrogare tutti i protagonisti dello scandalo. Per evitare assenze strategiche e risposte vaghe PEGA ha già chiesto l’intervento di Europol, che già si era attivata nel caso del precedente programma spia Pegasus.
* Fonte/autore: Dimitri Deliolanes, il manifesto
ph by European People’s Party, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons
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