Con la «Cena dei poveri», organizzata dal Tavolo di Coordinamento NoG7, a cui hanno aderito numerosi movimenti e associazioni all’interno della Campagna nazionale per il clima fuori dal fossile, gli animi si sono distesi. Dal palchetto montato a piazza Vittoria, a pochi metri dai big, hanno preso la parola i migranti. Dal Kurdistan, dal Mali e dalla Palestina. «Quella palestinese – dicono gli organizzatori del contro G7 – è l’unica bandiera che sventoliamo oltre a quella della pace».

Una lunga tavolata è stata imbandita ai piedi del palco. Pentoloni, distese di pomodori, frise e cous cous. Si è respirata per un momento aria di festa e di riscatto. La prima giornata del contro G7 si è conclusa a tavola. I sapori degli operai, che negli anni Cinquanta qui portavano in fabbrica le frise. E i sapori del Mediterraneo e dell’Africa. Presente anche il padre di Lorenzo Orsetti, i portavoce e gli attivisti di numerosi movimenti ambientalisti che ieri mattina hanno partecipato a un incontro sul cambiamento climatico e l’energia, in collegamento con ong internazionali.

«La nostra è la contro cena – fa sapere Angelo Gagliani dei NoG7 – non abbiamo sigle. Non abbiamo bandiere. Loro parleranno di guerre, di armi, gas, piano Mattei. Noi vogliamo parlare dei migranti, dei poveri, del popolo, del clima, della transizione energetica. Le nostre iniziative sono promotrici di pace, non di violenza». Presente anche il portavoce della Campagna nazionale per il clima fuori dal fossile, Renato Di Nicola: «Abbiamo aderito perché era necessario dare una risposta alla narrazione tossica di dominio e di potenza – racconta -. Da anni i G7 non risolvono niente ma aggravano la situazione internazionale. Non risolvono la fame del mondo né i disastri ambientali. È una passerella di cui avrebbero potuto fare a meno visti i soldi spesi. Siamo qui in piazza per rappresentare un pezzo di realtà perché stasera al ricevimento al castello Svevo non c’è la realtà».

Le iniziative proseguiranno domani con dibattiti su guerra e armi nella masseria Refrigerio a Ostuni. Domani a Fasano è prevista la manifestazione dei NoG7. Sempre domani la Cgil e numerose associazioni scenderanno in piazza («Voi 7, Noi 8 miliardi») ancora a Fasano. La Puglia per un mondo di pace e giustizia: alla tre giorni si contrappongono diversi raggruppamenti che contestano il summit mondiale. L’associazione Peacelink aderisce a tutte le iniziative di protesta. La prima giornata ieri si è conclusa con un gigantesco cavallo di Troia in legno, costruito da attivisti arrivati dalla Germania, con la scritta «50esimo G7, 50 anni di neoliberismo».

* Fonte/autore: Maria Cristina Fraddosio, il manifesto