Opere faraoniche e finanza creativa così la ricca Parma affoga nei debiti

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PARMA – Il Comune di Parma si aggrappa alle azioni della utility Iren per fare fronte alla montagna di debiti che grava sul bilancio delle sue società  partecipate. L’Amministrazione di centrodestra ha deciso di conferire alla holding “Società  di trasformazione del territorio” titoli Iren del valore di 68 milioni di euro. Si tratta di un rafforzamento patrimoniale che consentirà  di ottenere liquidità  e migliori condizioni di pagamento dalle banche. Senza escludere in futuro una vendita delle stesse quote azionarie. La mossa si è resa indispensabile per poter completare i tanti cantieri aperti in città  dalla Società  di trasformazione del territorio. Lavori e investimenti legati in gran parte all’insediamento a Parma dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. È il caso della nuova stazione ferroviaria, avveniristico progetto da 200 milioni di euro elaborato dallo studio spagnolo MBM Arquitectes per il cui completamento mancano 30 milioni di euro. Un’altra boccata d’ossigeno per le casse comunali è prevista dall’arrivo di circa 70 milioni di euro parte del finanziamento statale di 172 milioni legato a quella che doveva essere la metropolitana cittadina di 11 chilometri. Un progetto che il sindaco Pietro Vignali aveva avallato da assessore alla Viabilità  e che ha cancellato una volta indossata la fascia tricolore, riuscendo comunque a salvare una quota dello stanziamento pubblico grazie a una norma ad hoc inserita dal Governo nell’ultimo decreto Milleproproghe. Ed è sempre dal Governo che è arrivato a prendere in mano i cordoni della borsa municipale Massimo Varazzani, già  amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti ed esperto di salvataggi pubblici in quanto attuale commissario straordinario di Roma. Varazzani ha sostituito l’ex presidente di Stt Andrea Costa, dimissionario dopo l’avvio di una inchiesta (uno dei cinque fascicoli aperti che toccano l’ente) che interessa il deposito, al momento congelato, di 7,5 milioni di Tep (l’azienda locale di trasporto pubblico) nella commissariata Banca Mb. Fari puntati da parte della Corte dei Conti che in riferimento al bilancio 2010 ha contestato la prassi di utilizzare plusvalenze in bilancio grazie alla vendita di beni del Comune alle partecipate dello stesso ente. Riserve sono state espresse dai magistrati contabili anche sul crescente ricorso a forme di indebitamento indiretto, sempre attraverso le controllate, per il finanziamento della spesa corrente. Ma ciò che preoccupa sono i debiti delle sette spa comunali raggruppate in Stt. Un profondo rosso che la società  di revisione Kpmg stima in 519 milioni di euro entro la fine del 2011, a fronte di un patrimonio delle stesse calcolato in 629 milioni. Dal Comune rimarcano: «I debiti cominceranno a scendere mano a mano che le opere saranno finite e gli immobili commercializzati e comunque l’indebitamento pro capite resta tra i più bassi in Italia». Meno politica la visione di Varazzani: «Mi è stata affidata una missione difficile, più difficile di quello che pensassi all’inizio», ha dichiarato alle commissioni Bilancio e Partecipate riunite.


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