Africa: importante l’impatto delle tecnologie Ict, ma serve la volontà  politica

Loading

NAIROBI – Nonostante le sfide affrontate dall’Africa, l’impatto delle Ict nello sviluppo socio-economico di molti paesi non può essere negato. Le tecnologie dell’informazione permettono alle persone di acquisire nuove conoscenze e capacità , di diventare innovative e creative e di sviluppare le capacità  umane necessarie per uno sviluppo economico sostenibile.
Ma ciò non può essere realizzato in assenza di volontà  politica. Come ha osservato il ministro per l’Educazione e la formazione professionale Shukuru Kawambwa, l’uso di Ict come mezzo per raggiungere il successo, la qualità  e l’equità  nell’educazione richiede volontà  politica, impegno e stanziamento di risorse per raggiungere lo sviluppo e fornire capacità  appropriate ai giovani. “Questo è particolarmente importante in Africa dove la lacuna tecnologica in termini di adozione ed uso si sta ampliando e sta influendo sulla capacità  dei nostri bambini di imparare a competere a livello globale. Questa situazione ha conseguenze molteplici le quali, se non vengono affrontate ora in maniera critica, potrebbero continuare a colpire il continente e di conseguenza rendere i nostri piani di sviluppo non perseguibili”, ha affermato Kawambwa.

L’apice della conferenza è stato l’annuncio da parte della Commissione economica Onu per l’Africa (Uneca) dei premi Tecnologie nel governo in Africa (Tiga) nella categoria delle Ict nell’educazione. I premi Tiga celebrano e riconoscono gli sforzi ed i passi concreti che i governi africani e le loro istituzioni stanno facendo nello sfruttare le Ict per lo svolgimento delle loro funzioni quotidiane. Quattro candidati sono risultati vittoriosi in questa particolare categoria. Fra questi vi è Elizabeth Matare, direttrice generale del Gruppo sudafricano per la depressione e l’ansia (Sadag), per il suo progetto intitolato I libri parlanti, concentrato sulla popolazione rurale, vulnerabile ed emarginata che vive in regioni svantaggiate dell’Africa sub-sahariana ed in varie comunità  nel mondo. Sadag ha creato libri sulla prevenzione del suicidio fra gli adolescenti, su come ottenere sovvenzioni statali, sulla cura di famiglie gestite da bambini e sull’abuso di sostanze stupefacenti.
Altra facile vincitrice è stata Esther Gacicio, vicedirettrice eLearning all’Istituto di educazione del Kenya (Kie) per il progetto intitolato eLimika Programma eLearning. Il programma è il mezzo attraverso il quale il Kie recapita i propri corsi. Il nome “elimika” è una parola Kiswahili che significa “essere educati”, coniata per catturare l’idea dietro alla formazione online e dare al progetto un’identità  keniana. Il Sistema di gestione dei contenuti eLimika è supportato da una comunità  di esperti ed è costantemente sotto revisione per stare al passo con le tecnologie in continuo cambiamento.
Vincitore finale in questa categoria è stata Gloria Aquas dell’Accademia Alberta de Angola per la piattaforma aperta di apprendimento a distanza che permette l’accesso a chiunque. (Traduzione di Sara Marilungo)


Related Articles

Un altro massacro di detenuti in Brasile

Loading

Penitenziari in Brasile. Dopo quella di Manaus, mattanza nel Roraima, 33 morti

Ungheria, democrazia in stile Orbà¡n riforme a raffica senza l’opposizione

Loading

Il premier dispone di una maggioranza di due terzi in Parlamento e ne abusa: la Costituzione ne esce stravolta Così in una parentesi d’eccezione si fissano leggi e regole che probabilmente non si potranno più cambiare. Nei primi 18 mesi di governo 25 nuovi provvedimenti nella Carta costituzionale La destra sfrutta il momento propizio e colpisce le minoranze come i gay e i rom 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment