In pensione a 67 anni, sindacati in rivolta

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Le notizie ,emerse dal cantiere sulla manovra, su un aumento dell’età  pensionabile attraverso un’accelerazione dell’adeguamento alla speranza di vita, rappresenta per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, «un tentativo di fare cassa, come sempre, con il Welfare».

A margine dell’ingresso all’assemblea di Confcommercio, la  leader del sindacato di corso D’Italia ha sottolineato: «È un’idea di manovra del tutto recessiva e non utile per il Paese, con un accanimento contro le donne».

Il leader della Cisl rincara. Le pensioni non devono essere toccate nuovamente e bisogna invece tagliare sui costi della politica, ha detto  Raffaele Bonanni dopo le indiscrezioni su un aumento dell’età  pensionabile nella manovra. «C’è già  stata una stretta sulle pensioni – ha detto Bonanni – e c’è invece da stringere sui costi della politica, dell’amministrazione e su tanti altri costi prima di arrivare a questo». «Lo diciamo – ha aggiunto Bonanni arrivando all’assemblea annuale di Confcommercio – forte e chiaro al ministro Tremonti».

«Così si risanano i conti pubblici, ma si perseguitano gli onesti, le lavoratrici e le famiglie. Non è accettabile». Così il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, commenta l’eventualità  di un aumento dell’età  pensionabile da inserire nella manovra. «Continuando ad affossare la parte sana del Paese – prosegue Centrella – quella che colma le lacune del welfare, che fa girare il mercato interno e che assicura entrate certe allo Stato, non solo si commette una grave ingiustizia, ma si impoverisce e si deprime un intero sistema.

Marcegaglia invece è dìaccordo. «Aumentare l’età  pensionabile? Credo sia corretto. Tutta Europa si sta muovendo in questa direzione. Si tratterebbe solo di anticipare di alcuni anni una riforma che é già  stata definita l’anno scorso. Credo che questo sia un punto importante che da credibilità  alla manovra strutturale, ha detto la presidente di Confindustria.

Per Confindustria alzare l’età  di pensione e «contenere» le retribuzioni pubbliche sono le misure per riprendere il treno dello sviluppo e, contemporaneamente, perseguire il risanamento dei conti pubblici. Negli scenari economici del centro studi, gli industriali, ribadendo che «per l’italia non c’è scelta tra il risanamento dei conti pubblici e la più elevata crescita economica» indicano due strade principali per raggiungere entrambe gli obiettivi.

Il ministro del Lavoro frena: l ‘ipotesi di anticipare dal 2015 al 2013 l’età  pensionabile alle aspettative di vita sono solo voci, ha detto Maurizio Sacconi, arrivando all’assemblea di confcommercio. «Sono voci», ha risposto il ministro ai giornalisti che gli chiedevano un commento.

Anticipare al 2013 l’aggancio dell’età  pensionabile alla speranza di vita. L’adeguamento, previsto dalla manovra dello scorso anno e definita dallo stesso ministro Giulio Tremonti in più occasioni «la più grande riforma delle pensioni d’Europa» scatterebbe dunque dal 2013 anzichè dal 2015.

Sarebbe questa una delle misure allo studio in vista della manovra da 40 miliardi di euro (più 3 miliardi sul 2011 per il rifinanziamento di alcune spese inderogabili). È quanto si apprende da fonti parlamentari vicine al governo. Tra le misure che riguardano la previdenza, figurerebbe anche l’innalzamento della contribuzione per i collaboratori al 33%, misura che potrebbe valere a regime 350 milioni di euro l’anno.

Altra misura allo studio riguarderebbe il blocco della rivalutazione automatica per le cosiddette pensioni d’oro (quelle 8 volte superiori al minimo), misura che potrebbe dare un gettito di almeno 140-150 milioni di euro l’anno.

Resta infine anche la questione dell’innalzamento dell’età  pensionabile delle donne che lavorano nel settore privato a 65 anni che potrebbe però essere realizzata in un tempo lungo, dieci o quindici anni, e quindi, riferiscono le stesse fonti, non sarebbe utile a fare cassa subito


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