I No-Tav: “Bloccheremo Juve e Tour”

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TORINO – La doccia fredda sulla Torino-Lione, a poche ore dal via libera della Francia al nuovo tracciato, arriva dal Bruxelles e riguarda i finanziamenti per la linea ferroviaria. La Ue, dopo l’apertura con la forza del cantiere di Chiomonte in Val di Susa, impone che sul progetto devono essere spesi 2 miliardi di euro entro il 2015, di questi 671 milioni messi a disposizione dall’Unione.
Troppi soldi in poco tempo, visto che sul fronte italiano è stato aperto un solo cantiere, quello della Maddalena, per realizzare il primo tunnel esplorativo, anche se i quattrini potranno essere spesi pure in Francia. La verifica sui piani di impegno delle risorse sarà  fatta in autunno e se i documenti presentati a Bruxelles non saranno credibili scatterà  la sforbiciata. Un rischio che sa quasi di certezza. È lo stesso commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas a centrare la questione. A fronte di 18 mesi di ritardi «ci aspettiamo che ci siano alcuni tagli: al momento non possiamo ancora fare cifre, diamo un po’ di tempo alla Commissione e alle autorità  italiane e francesi per valutare la situazione, in modo da arrivare in autunno con una decisione concreta». Bruxelles non accetta tesoretti: i soldi vanno spesi, altrimenti saranno girati su altre infrastrutture.
Il commissario per la Tav, Mario Virano, è fiducioso di poter invertire la rotta: «Siamo perennemente sotto la lente e questa nuova scadenza è la prova che il cantiere di Chiomonte era il punto cruciale della questione. La verifica di ottobre è prevista da tempo e stiamo lavorando per arrivare con le carte in regola». Anche il governatore del Piemonte Roberto Cota mostra tranquillità : «L’Europa ha confermato che la Torino-Lione è prioritaria: ora occorre rispettare la tempistica e lo stiamo facendo».
Le notizie da Bruxelles vengono accolte bene dai No-Tav della Val di Susa, pronti a nuove forme di protesta, dopo la marcia di domenica e gli scontri con le forze dell’ordine, decise nell’assemblea di mercoledì sera. Anche se ieri sono stati confermati i quattro arresti dopo la manifestazione, la parola d’ordine è opporsi. Tanto che il leader del movimento, Alberto Perino, in assemblea ha ipotizzato «che si potrebbe bloccare il Tour de France e manifestare contro la Torino-Lione durante il ritiro della Juventus a Bardonecchia».
I No-Tav avevano già  annunciato azioni di protesta simili quando in Val di Susa è passato il Giro d’Italia, ma non erano mai passati all’azione. Ora l’apertura del cantiere, le polemiche sull’ala violenta e la presenza in Valle di black bloc, il clima teso, potrebbero portare a blitz eclatanti. E il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, invita i sindaci No-Tav della Valle «ad impedire qualsiasi azione di disturbo del Tour e del ritiro della Juve, condannando qualsiasi provocazione e atto».
Questa sera chi è contrario all’alta velocità  si ritroverà  a Torino per una fiaccolata pacifica nelle vie del centro della città . Una manifestazione promossa dal responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo, dal meteorologo valsusino Luca Mercalli, dai professori Marco Revelli e Ugo Mattei, e da altri esponenti della società  civile e della sinistra. Il clima è teso. In un cantiere a Firenze ieri è stato incendiato e distrutto un macchinario. A pochi metri di distanza una scritta: «Black bloc è il popolo No-Tav».


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