Merkel contro tutti «Mi ricandido, trovate un rivale»

Loading

BERLINO — È, in fondo, nello stile di una donna che crede nel suo lavoro e che, incurante delle critiche degli analisti e della stampa, «ha sempre perseguito sfacciatamente l’interesse nazionale più di tutti gli altri suoi predecessori» , come ha scritto in un saggio per l’European Council on Foreign Relations il filosofo tedesco Jà¼rgen Habermas. Angela Merkel ha deciso di ricandidarsi per un terzo mandato alla guida del governo di Berlino nelle elezioni federali che si svolgeranno nell’autunno 2013.
Lo ha fatto a pochi giorni dal suo cinquantasettesimo compleanno (è stata, nel 2005, il più giovane cancelliere tedesco del dopoguerra) ma, soprattutto, all’indomani della pubblicazione di un sondaggio Ard Tv che la darebbe perdente, se si votasse oggi, non solo di fronte all’ex ministro delle Finanze socialdemocratico Peer Steinbrà¼ck (il campione centrista del rigorismo economico) ma anche in una sfida con il suo vice nell’esecutivo di larga coalizione che governò il Paese fino al 2009, il leader parlamentare della Spd Frank-Walter Steinmeier.
A n z i , a l l a  f a c c i a d i Steinbrà¼ck e Steinmeier, Angela Merkel si è permessa anche una battuta sui suoi possibili avversari di un partito, quello socialdemocratico, che sta vivendo una crisi profonda è che è tallonato, se non spesso superato dai Verdi, nelle preferenze dell’elettorato progressista (come ha dimostrato il recente voto n e l L a n d d e l B a -den-Wà¼rttemberg). «Spero proprio — ha detto — che i socialdemocratici siano capaci di trovarmi un avversario prima delle prossime elezioni» .
Nessuna preoccupazione, quindi. «Quando la campagna entrerà  nel vivo — ha aggiunto— la prenderò con entusiasmo» . La cancelliera non ha paura dei sondaggi e di chi tasta il polso di quelli che contano. Secondo un rilevamento condotto dall’istituto Allensbach per la rivista Capital tra uomini d’affari e leader politici la percentuale di chi la considera un cancelliere «debole» è salita tra dicembre e giugno dal 37 al 58 per cento. «Ma la gente comune continua a rispettarla» , avverte l’Economist e questo rapporto di fiducia con l’elettorato tedesco «normale» sembra destinato a rappresentare la possibile carta vincente della sfida lanciata dall’ex pupilla di Helmut Kohl.
Proprio per questo la Merkel si può permettere perfino di glissare sulle prospettive di sopravvivenza di una coalizione, come quella attuale, che vede il partito liberale del ministro degli Esteri Guido Westerwelle in caduta di consensi, nonostante l’arrivo alla leadership di un uomo nuovo, il trentottenne ministro dell’Economia di origini vietnamite Philipp Rà¶sler. Il motto di Angela la «ragazza» , insomma, sembra essere: sola contro tutti, ma insieme ai tedeschi.


Related Articles

«L’affaire Guangcheng non scalfisce l’agenda»

Loading

Barry Sautman (HK University)L’affaire Chen e il vertice bilaterale di «Dialogo strategico ed economico» che si è aperto ieri a Pechino.

La marcia del mullah nemico dei talebani

Loading

La «primavera pachistana» dell’imam Qadri Una marcia di 300 chilometri, da Lahore a Islamabad. Quarantamila autobus per trasportare i manifestanti, un’armata di venditori ambulanti per sfamarli. Decine, forse centinaia di migliaia di persone si riverseranno domani nella capitale, in quella che il loro leader ha definito una «primavera pachistana», paragonandola alle proteste di piazza Tahrir al Cairo.

Immigrati, tensione a Bruxelles: «Ora cooperare con i dittatori»

Loading

La sfida del commissario Avramopoulos. A maggio un piano in 4 mosse

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment