Madrid, la Chiesa concede il perdono per gli aborti

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Centinaia di confessionali bianchi, in legno, con in punta il simbolo del raduno pontificio nel regno di Spagna: la corona e la croce. Anzi per la rabbia dei laicisti spagnoli, la croce sopra la corona.
In questi confessionali sarà  presente più o meno in incognito anche papa Ratzinger, ma soprattutto si daranno il cambio centinaia di sacerdoti di tutto il mondo pronti ad ascoltare i peccati dei giovani pellegrini in decine di lingue. Saranno confessori con un’autorità  eccezionale, autorizzati a concedere il perdono («se il rimorso è autentico e con una penitenza adeguata») anche alle donne che hanno abortito e ai medici che le hanno aiutate. Per l’aborto, la Chiesa prevede la scomunica latae sententiae, cioè in automatico, senza specifica decisione, come per pochissimi altri casi. L’attentato alla vita del Papa è tra questi. In tempi normali, solo i vescovi possono perdonare l’abortista, ma per la dodicesima Giornata mondiale del gioventù, papa Ratzinger ha deciso di allargare le maglie.
Allo stesso modo, i fedeli che parteciperanno alla Giornata (che in realtà  è quasi una settimana) avranno l’indulgenza plenaria dai peccati, come per un giubileo. Il laico El Pais ha ironizzato sui «saldi di agosto» nella morale ecclesiastica, ma il cardinale Antonio Rouco, alla testa della Chiesa spagnola, ha replicato che l’obbiettivo è «permettere ai pellegrini di cogliere appieno i frutti della Grazia e aprirsi ad una vita nuova». In linea con l’esigenza di rievangelizzazione dell’Europa secolare e ateista che gli ultimi due pontefici hanno sempre sottolineato. Secondo i sondaggi del Vaticano, infatti, l’80% dei partecipanti alle passate edizioni della Giornata mondiale della gioventù sostiene che il pellegrinaggio gli ha «cambiato la vita per sempre».
Il confronto tra laicisti e cattolici è un affare serio a Madrid. Affonda le radici fin nella Guerra civile del ’36, quando centinaia di chiese e monasteri vennero assaltati dai repubblicani e le gerarchie ecclesiastiche appoggiarono la restaurazione di Francisco Franco. Ferite mai rimarginate. Per questo la visita del Papa preoccupa il governo Zapatero. Pare ci siano state pressioni diplomatiche affinché il pontefice non critichi le leggi sociali varate dai socialisti negli ultimi otto anni: dal divorzio express ai matrimoni gay, dallo stesso aborto alla procreazione assistita al progetto di eutanasia. La «Giornata» prevede otto discorsi del Papa più decine di occasioni ristrette. Sarà  difficile che Ratzinger non si pronunci.
Così, per il momento, le polemiche si spostano su temi di contorno. Una ventina di associazioni ateiste e laiciste, a cui si aggiunge il movimento degli indignados, criticano l’evento come uno sperpero di denaro pubblico. Gli organizzatori ribattono che i 55 milioni spesi nell’organizzazione provengono dai pellegrini stessi o da donatori privati e che anzi l’indotto porterà  entrate turistiche aggiuntive per 100 milioni. L’altro campo ribatte citando gli straordinari dei poliziotti, spazzini, autisti di metrò e bus comunque a carico della collettività . Anche gli antipapa potranno marciare per Madrid. Previsti 10 mila partecipanti. Più di un milione, invece, i Papa boys.


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