In calo i permessi di soggiorno nell’Ue: 2,3 milioni concessi nel 2009

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BRUXELLES – Secondo i dati resi noti stamattina dall’Ufficio statistico della Commissione europa, Eurostat, nel 2009 i 27 Stati membri dell’Ue hanno rilasciato, in totale, 2. 300. 000 nuovi permessi di soggiorno a cittadini di paesi terzi, vale a dire cittadini  provenienti da pesi “non-comunitari”.  Rispetto al 2008, sono stati rilasciati circa 200.000 permessi di soggiorno in meno. Nell’ue i permessi di soggiorno vengono rilasciati per tre motivi principali: famiglia, lavoro e istruzione. Più precuisamente, 660 000 (28,2%) sono quelli rilasciati per motivi familiari, 646 000 (27,6%) per motivi di lavoro e 510 000 (21,8%) per motivi di studio.

In valori assoluti, i paesi che hanno concesso il più grande  numero di permessi sono il Regno Unito (671 000), l’Italia (507 000), la Spagna (291.000) e la Francia (193 000). L’Italia è il paese che ha rilasciato più permessi per motivi di lavoro (236 000, ossia 46,6%) e soltanto 6% di permessi per motivi di studio.
Rispetto invece alle dimensioni della popolazione già  residente, i paesi che hanno rilasciato il maggior numero di permessi di soggiorno sono Cipro (32 permessi per ogni 1000 residenti), Regno Unito (10,9) e Svezia (9,8). In Italia sono stati rilasciati 9 permessi di soggiorno ogni 1000 abitanti.

Considerando di nuovo il totale dei 27 paesi Ue, il maggior numero di permessi di soggiorno sono stati rilasciati a cittadini indiani (191 000), statunitensi (175 000), cinesi (171 000) e marocchini (158 000). Ai marocchini è stato concesso il più alto numero di permessi per ragioni familiari (78 000), mentre il più alto numero di permessi per motivi di studio è stato concesso ai  cinesi (73 000) e il più alto numero di permessi per lavoro agli indiani (65 000). I permessi di soggiorno rilasciati dall’Italia riguardano soprattutto cittadini cinesi (52 500), marocchini (51 900), albanesi (46 700), ucraini (39 600) e indiani (34 900).

In sintesi, l’analisi dei dati Eurostat mostra come non vi sia un modello unico europeo a regolamentare le politiche migratorie ma, al contrario, rivela un’immagine molto eterogenea dell’Ue che può essere rappresentata in diversi sottogruppi di Stati membri: paesi con forte predominanza di permessi per motivi di famiglia (Belgio e Austria); prevalenza relativa di permessi per famiglia e per istruzione (Bulgaria, Germania, Francia e Finlandia); per famiglia e per lavoro (Repubblica ceca, Estonia, Grecia, Spagna e Portogallo, Lettonia, Paesi Bassi e Svezia); per istruzione e lavoro (Cipro e Ungheria); distribuzione equilibrata tra le varie tipologie di permessi (Polonia e Romania); forte predominanza o di permessi per lavoro (Italia, Slovenia, Lituania, Malta e Slovacchia); prevalenza di permessi per  istruzione (Danimarca, Irlanda e Regno Unito). (Carlo Caldarini)

 

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