Gianpi e le telefonate hard con Silvio “Allora, com’è andata ieri notte?”

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BARI – Sono una trentina le conversazioni intercettate dalla Procura di Bari che preoccupano Giampaolo Tarantini, Silvio Berlusconi, una decina di imprenditori, alcune signore della Bari-bene e un paio di maà®tresse sempre del capoluogo pugliese. Al centro di queste conversazioni sempre sesso e soldi, soldi dati da Tarantini alle escort ed alle signore che portava a Palazzo Grazioli a Roma come ospiti del presidente del Consiglio, ma anche “regali” come capi d’abbigliamento e gioielli griffati. Questi ultimi venivano consegnati da Berlusconi alle “amiche” reclutate da Tarantini, il quale è indagato insieme a un’altra quindicina di persone per associazione a delinquere, favoreggiamento della prostituzione e corruzione.
Tutte queste conversazioni intercettate preoccupano molto Tarantini perché presto (fonti della procura indicano una data appena dopo il 15 settembre) saranno rese note con il deposito delle conclusioni delle indagini da parte della Procura di Bari. «E quando saranno rese note – dice più volte Tarantini al suo “amico” Valter Lavitola ancora latitante in Sud America – succederà  il terremoto».
Quelle più scabrose e che «sono davvero compromettenti da un punto di vista morale», dice un inquirente, sono proprio le conversazioni tra Tarantini e il premier. I due commentano il prima e il dopo delle prestazioni sessuali del leader del Pdl con le “amiche” dell’imprenditore barese. «Com’è andata allora ieri sera?» chiede l’imprenditore barese al premier. Tarantini e Berlusconi parlano anche delle prossime “amiche” che potrebbero recarsi a Palazzo Grazioli per essere coinvolte nelle feste sexy rivelate da Patrizia D’Addario.
Berlusconi chiede per esempio a Tarantini quali sono le “specialità ” e le “qualità ” delle donne che l’imprenditore pugliese propone. Le conversazioni sono punteggiate di commenti sulle doti delle ospiti che già  sono state a Palazzo Grazioli.
Tra le conversazioni intercettate ce ne sono poi alcune che vedono come interlocutori Tarantini e le “escort”. In altre ancora a parlare sono donne che hanno fatto visita a Palazzo Grazioli al presidente del Consiglio. Parlano di soldi e di regali ricevuti da quest’ultimo dopo prestazioni sessuali. Sono queste le conversazioni che preoccupavano molto Tarantini, il quale ha parlato di questi suoi timori nelle conversazioni intercettate dai pm di Napoli e che lo vedono al telefono con Lavitola. Eloquente quella dove i due si preoccupano di cosa accadrebbe se quelle intercettazioni venissero in possesso dei giornali. «Quello che potrebbe essere pericoloso e potrebbe uscire che tu gli dici a lui (Berlusconi-ndr) “senti mi devi dare 10 mila euro perché dobbiamo pagare quelle puttane”» dice Lavitola a Tarantini, aggiungendo: «Se poi uscisse questo, ti dimostra solo che lui (Berlusconi-ndr) ha mentito, che quelle lì erano puttane e lui lo sapeva… e questo non è reato». Tarantini concorda – annotano i pm napoletani nell’ordinanza di custodia cautelare – e rassicura Lavitola: « «Ci sono delle telefonate tra me e le ragazze in cui loro mi dicono che lui (Berlusconi-ndr) il giorno prima gli ha dato dei soldi». Lavitola non capisce e Tarantini ripete: «Ci sono delle telefonate tra me e le ragazze, nelle quali dicono che hanno ricevuto i soldi da lui». A quel punto Lavitola suggerisce a Tarantini che, nel caso in cui gli contestassero quelle telefonate, «tu devi dire che non c’è un cazzo e che le uniche cose che ci possono essere, che è la verità , c’erano dei discorsi in cui dicevate “ah, mi sono fatto così, colì”…».


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