Il boom dei single, in Italia sono ormai sette milioni

Loading

ROMA – Soli ma socievoli, senza famiglia o coinquilini per scelta, e non solo per età  o destino. Eccoli, sono i single italiani del nuovo millennio: 7 milioni di persone che abitano case e monolocali senza compagni, mogli o figli a riempire serate e silenzi, a creare confusione, scatenare litigi o risolvere assieme problemi. Sempre di più, sempre più spesso gli italiani si ritrovano a non condividere la vita quotidiana e in dieci anni è stato un vero e proprio boom: le famiglie composte da una sola persona sono infatti cresciute del 39%.
Lo dicono le cifre, elaborate dal Censis su dati Istat, che fotografano un paese dove si convive sempre meno e avere figli tra crisi e lavoro precario è un’impresa. Così se i single crescono del 39% e le coppie aumentano solo del 20%, molte culle restano vuote. Tanto che le famiglie con figli calano complessivamente del 7 per cento. Pochi i nuovi genitori (un misero più 2 %) mentre i nuclei con cinque e più persone (tre bambini o i nonni a carico) crollano del 18%.
Ma chi sono i nuovi unici padroni di casa che, stando ai dati della Confesercenti, si ritrovano a spendere per acquisti alimentari 71% in più rispetto a chi vive in coppia, ovvero 320 euro contro 187? Vedove, anziani, si sarebbe detto fino a poco tempo fa, ma ora le cose sono cambiate: «Vivere da soli è una condizione di vita che ormai coinvolge tutte le fasce di età », conferma Giuseppe de Rita, presidente del Censis.
In effetti, se è vero che dei sette milioni meno della metà  sono pensionati, dall’altro lato si moltiplica in maniera esponenziale il numero delle persone che vive sola da quando è giovane. Tra i 15 e i 45 anni è infatti cresciuto rispetto al duemila del 66% (pari a 790mila unità ) il numero di chi non condivide quotidianamente tavola e letto. Tra gli over 45 ma non ancora in pensione, negli ultimi dieci anni è più 59,9% (pari a 628mila) di non conviventi mentre tra gli anziani c’è un aumento del 19% (540mila persone).
Sono più giovani del previsto i single del nuovo millennio, e hanno le idee chiare su cosa faranno nei prossimi dieci anni. Quali luoghi e persone frequenteranno. Il 60% si vede con amici e parenti, il 29% va a cinema teatro, concerti e musei. Il 21% è decisamente attratto dai centro commerciali mentre il 17 vorrebbe partecipare a manifestazioni di piazza. L’11% pensa di coccolarsi in centri benessere, studi estetici e palestre. Chi può, un dieci per cento, punta a riposarsi nella seconda casa mentre i più giovani (4%) amano andare in discoteca.
L’esercito fotografato dal Censis, rappresenta il 13,6% della popolazione italiana dai 15 anni in su. Nel complesso sono più le donne degli uomini a vivere da sole (il 15,5% a fronte dell’11,6%). Ma se si guarda alle fasce di età , la fotografia del paese racconta storie di uomini solitari e padri separati con i figli affidati alle compagne, visto che tra i 15 e i 64 anni sono soprattutto i maschi a vivere non in coppia o in famiglia. Tra gli anziani le donne padrone di casa assolute sono invece molte di più (38% contro il 15%) a testimoniare la longevità  femminile.
«Vivere da soli – dice Giuseppe De Rita – non vuol dire essere una monade, ma rappresenta comunque una fragilità  sociale, visto che in genere, in caso di bisogno, ci si rivolge al coniuge o al convivente. Per questo il nuovo welfare deve moltiplicare al suo interno le relazioni, soprattutto quelle che nascono dal volontariato e dall’associazionismo, che costituiscono forze di coesione cruciali».


Related Articles

Classi sociali, i ricchi sempre più su ora guadagnano 10 volte più dei poveri

Loading

I dati diffusi dall’Istat collocano l’iniquità  economica italiana al di sopra della media dei Paesi dell’OcseIl reddito del 10% di popolazione più benestante è di 49.300 euro, mentre al 10% più povero ne vanno 4.877 

FMI: Eurolandia, così non va

Loading

Washington. Nella relazione del Fondo monetario dati molto negativi sulla crescita del vecchio continente. Molte le critiche mosse verso la cosiddetta «austerità espansiva»

Cittadinanza, “questione di giustizia” per un milione di minori in Italia

Loading

Rapporto “Da residenti a cittadini” dell’Anci. Dal 2000 a oggi incremento pari al 332%. “L’attuale legge sulla cittadinanza reitera l’infondatezza del termine straniero attribuito a chi è nato in Italia”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment