Cameron si scusa con le donne «Sorry, non sono un sessista»

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LONDRA — Di questi tempi ciò che ossessiona di più David Cameron è il gentil sesso. Intendiamoci bene: lui è innamoratissimo della sua Samantha e non ha proprio intenzione di tirarle brutti scherzi. Non ci sono crisi in vista. Il matrimonio è saldissimo. Quello che sta provocando una certa apprensione a Downing Street è un sentimento piuttosto diffuso e rilevato da molti sondaggi: le donne britanniche si sentono tradite dal loro leader. Non sono piaciute certe uscite del premier, non vengono digerite certe battute un po’ frettolose e superficiali. Insomma allarme rosa. E non è cosa di poco conto perché la fortuna politica del capo dei conservatori è stata costruita molto sul consenso delle elettrici la cui maggioranza nelle urne dello scorso anno decise di appoggiarlo. Se s’incrina irrimediabilmente questo feeling, il trend dei Tory rischia di cadere in picchiata.

Correre ai ripari è dunque l’imperativo del momento e David Cameron ci prova cospargendosi il capo di cenere proprio alla vigilia del congresso del partito. «Chiedo scusa. Profondamente scusa alle donne». Scusa alle parlamentari, laburiste e conservatrici, che ha maltrattato ai Comuni. Scusa a tutte coloro che si sono sentite offese dai suoi toni e dalle sue derive maschiliste (così lo hanno bollato). «Non sono un tipo da combriccola». Uno di quei giovanotti che torna a casa, ascolta le lamentele della moglie o della fidanzata e sbotta: «Va bene tesoro, adesso però me ne vado al pub» (parole testuali di Cameron). No, lui è (lo giura) un essere sensibile e per niente «sessista». Se ho sbagliato, e ho sbagliato, dice in buona sostanza, l’ho fatto senza l’intenzione di umiliarvi. Perdonatemi.

Lo aveva ammonito, all’inizio dell’estate, Sandra Parsons, columnist del Daily Mail, quotidiano amico dei Tory. «Noi donne ci stiamo disinnamorando di David». Brutto segnale: il tabloid è la voce del ceto medio britannico, molto letto dalle lavoratrici.

Il minacciato ridimensionamento del servizio sanitario pubblico, un piccolo tesoro che ogni famiglia si tiene stretto, la progettata revisione delle pensioni, la chiusura dei rubinetti per i benefit di assistenza all’infanzia, le nuove rette universitarie (9 mila sterline dal prossimo anno), hanno dato un colpo quasi mortale alla fiducia dell’altra metà  del cielo nei confronti del premier: un articolo piuttosto inusuale ma sincero. E Sandra Parsons non è una che passa inosservata.

Il team che ruota attorno a David Cameron ne era rimasto colpito. Del resto nello staff di Downing Street ci sono sei donne, tutte con ruoli politici e operativi importanti. Difficile non tenere conto delle osservazioni della commentatrice. Poi, però, finite le vacanze e ripresi i lavori parlamentari è capitato l’imprevisto. Che ha messo in crisi le «affinità  elettive». Per ben due volte, alla Camera dei Comuni il premier ha zittito in modo sprezzante una laburista, Angela Eagle, e una conservatrice, Nadine Dorries, che gli si erano rivolte nella tradizionale seduta delle «Questions and Answers» per avere chiarimenti su alcuni provvedimenti e sulla influenza dei liberaldemocratici (Chi è il boss? Cameron o Clegg? Aveva maliziosamente chiosato la tory Nadine Dorries).

Il comportamento di Cameron non era piaciuto. «Stia calma, mia cara», aveva sommariamente risposto alla laburista. «Lo so che lei è terribilmente frustrata» aveva preso in giro la conservatrice, sua compagna di partito. Naturalmente fra i lazzi dei Tory più maschilisti e l’imbarazzo degli altri. Cose che non si fanno a Westminster e da nessuna parte. Roba da «Bullingdon», il circolo degli studenti aristocratici di Oxford, mezzi goliardi mezzi teppistelli, ai tempi frequentato pure da Cameron.

Risultato: il cuore delle elettrici si è frantumato, i consensi sono andati giù. L’ultimo rilevamento, eseguito per gli stessi conservatori da «YouGov», il 29 e il 30 settembre è impietoso. Sale il numero di chi vede i conservatori come il partito dei «ricchi e dei privilegi». E sale soprattutto fra le donne. Che sono arrabbiate. Le scuse sono più che mai necessarie. Lui, David Cameron, le ha presentate. Troppo tardi?


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