Via al piano per 15 mila case popolari andranno a giovani coppie e anziani

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ROMA – Un triennio di gestazione, ed ora prende consistenza il “Piano casa uno”. Dopo l’approvazione del Cipe, il ministero delle Infrastrutture ha sottoscritto il 19 ottobre – con 14 regioni e la provincia autonoma di Trento – 15 accordi di programma per dare attuazione al Piano nazionale per l’edilizia abitativa.
Questi accordi prevedono un finanziamento globale di 2 miliardi e 717 milioni così composto: risorse statali per 298,6 milioni; risorse regionali per 273,9 milioni; altri fondi pubblici per 165,6 milioni; fondi privati pari a 1 miliardo e 979 milioni. Con questi finanziamenti è prevista la realizzazione di 15.209 alloggi che saranno destinati a nuclei familiari a basso reddito; giovani coppie a basso reddito; anziani in condizioni svantaggiate; studenti fuori sede; sfrattati non per morosità ; immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni in Italia o da almeno 5 anni nella medesima regione.
Di tutti gli alloggi, 6.004 sono destinati alla locazione permanente o della durata di almeno 25 anni, altri 6.054 a riscatto e 3.131 al libero mercato. L’Associazione Comuni (Ance) evidenzia che, al momento, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo e la Provincia Autonoma di Bolzano non hanno predisposto i rispettivi piani regionali, mentre il ministero delle Infrastrutture sta avviando l’esame di quello della Calabria. Perplessità  sulla partenza dei cantieri che l’Associazione dei costruttori colloca solo nel 2012.
Critica la posizione di Cgil. Laura Mariani, responsabile delle Politiche abitative del sindacato di Corso Italia, evidenzia che – di fronte allo smantellamento delle politiche di sostegno e del Fondo sociale per inquilini a basso reddito – le risposte fornite dal governo si basano su risorse stanziate nel 2008 e non ancora spese. A proposito delle risorse pubbliche, gli alloggi offerti a canone sostenibile (anche con patto di futura vendita) potranno beneficiare di un contributo massimo pari al 30% del costo di realizzazione, acquisizione o recupero. Per gli alloggi affittati per almeno 25 anni il contributo massimo sarà  pari al 50% del costo di realizzazione, acquisizione o recupero (e l’affitto non potrà  superare il “canone concordato”). Per gli alloggi in locazione con patto di futura vendita la durata minima della locazione sarà  di 10 anni ad un affitto non superiore a quello “concordato”. Nel caso, invece, di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, l’onere a carico dello Stato può essere pari al costo di realizzazione.


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AVEVAMO parlato di bluff scoperto. Ma ora è un piano ordito e consumato. Sembrava incredibile e irriguardoso sospettarlo invece il governo lo ha fatto. Contro un doppio parere del Consiglio di Stato.

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