Milano, Boeri perde l’Expo «Resto anche dimezzato»

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MILANO — Alla fine, Stefano Boeri rimane assessore: ma dimezzato e sotto tutela del suo stesso partito. Il sindaco Giuliano Pisapia ha accettato le richieste del Pd, le pressioni del «popolo arancione» che invocava l’unità  e le scuse dello stesso architetto: l’assessore aveva rimesso le deleghe dopo essere stato accusato dai colleghi di non aver rispettato la collegialità  e di aver tenuto, troppo spesso e su troppi temi, posizioni non in linea con quelle concordate. Al termine della consultazione con gli assessori e i gruppi del centrosinistra, Pisapia ha confermato a Boeri, che gli aveva restituito le deleghe «come atto di fiducia nei confronti del sindaco», la gestione di Cultura, Moda e Design. La competenza di Expo passa invece a un comitato interassessorile (da cui Boeri è escluso) che sarà  presieduto dallo stesso sindaco. E il comunicato diffuso in serata da Palazzo Marino sottolinea: «Le scelte che attendono l’amministrazione hanno bisogno della massima partecipazione e condivisione».
Altro nodo è il ruolo di capodelegazione del Pd: il segretario provinciale Roberto Cornelli ha proposto di revocare Boeri da questo incarico e di non nominare nessuno al suo posto, «proprio per dimostrare quanto il Pd sia in sintonia con Pisapia e creda nella coesione della giunta». È stata la capogruppo Carmela Rozza a rassicurare il sindaco: «Abbiamo chiesto di riammettere Boeri, garantendo che saremo noi il primo controllore del rispetto della collegialità  da parte dell’assessore». E se questo non dovesse accadere «sarebbe il partito per primo a intervenire di conseguenza».


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