«Mobilitazione inutile», ma in Sicilia piovono fischi sulle sigle firmatarie

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Sprezzanti i commenti della Cisl ai blocchi organizzati dai lavoratori: l’incontro convocato dal ministero dello sviluppo il 10 gennaio non è stato ottenuto grazie alla mobilitazione, «ma è un tavolo a cui si stava lavorando già  da tempo e che coinvolge i soli segretari generali di categoria», precisa il segretario nazionale della Fim Alberto Monticchio. Per poi aggiungere: «La Fiom come suo solito da qualche tempo strumentalizza ogni singolo fatto per sostenere una strategia sindacale schizofrenica, priva di realismo e volta solo ad alimentare il conflitto, piuttosto che finalizzata alla ricerca di soluzioni che mirino all’interesse generale di tutti i lavoratori». Perciò, conclude Monticchio, «gli scioperi di Palermo e Genova non sono serviti a nulla, se non a far perdere ore di lavoro ai lavoratori coinvolti». Ma al di là  delle dichiarazioni rese alla stampa, la tempesta pare infuriare anche in casa Cisl. Ad Ancona i delegati si sono dimessi in protesta contro l’accordo separato (firmato dalle sole Cisl e Uil) che avalla il piano di esuberi dell’azienda. Mentre a Palermo ieri i sindacalisti Fim e Uilm hanno fatto il pieno di fischi, tanto sonori che poi la Cisl si è lanciata in un appello «affinchè anche la Fiom si adoperi in favore di un clima di dialogo e unità  tra i lavoratori». «È irresponsabile quanto inutile soffiare sul fuoco», hanno detto due quadri sindacali locali. Sì ma chi è che soffia sul fuoco?


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