Hu Jintao: “Più investimenti cinesi in Italia”

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SEUL – Parlare faccia a faccia con i due uomini più potenti del pianeta – Barack Obama e Hu Jintao – e ricevere da entrambi attestati di stima e «incoraggiamento» per le riforme già  fatte (e quelle da fare) sarebbe già  una medaglia da mettersi sul petto. Se poi dal presidente cinese arriva anche la promessa di investimenti in Italia si capisce la soddisfazione dipinta sugli stanchi volti della delegazione italiana al summit sulla sicurezza nucleare. Un vertice che non sarà  ricordato per decisioni epocali. Ma che, tuttavia, fornisce l’occasione al premier italiano per una serie di incontri senza le rigidità  del protocollo: una stretta di mano, una pacca sulle spalle durante il coffee break. Così nasce il faccia a faccia con Barack Obama, durato una decina di minuti, durante i quali Monti aggiorna il presidente americano sulle ultime novità  sia sul fronte europeo sia su quello italiano, con la notizia della riforma del mercato del lavoro. Una mossa che Oltreoceano viene valutata molto positivamente. Obama apprezza il ruolo di Monti in Italia ma anche l’azione pedagogica che il Professore sta svolgendo sulla Merkel, spostando l’asse del dibattito europeo dalla rigida disciplina di bilancio all’esigenza della crescita. Tanto da citare nell’intervento conclusivo il premier italiano e la sua «strategia dei piccoli ma concreti passi». Un omaggio che, però, il Professore si è perso (era al telefono con il capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto).
Per gli americani Monti è sempre più “Super-Mario”. Il Wall Street Journal lo ha paragonato ieri addirittura alla Lady di ferro (negli Usa è considerato un complimento). In un editoriale dal titolo «Monti pulls a Thatcher», Monti si ispira alla Thatcher, il quotidiano conservatore lo incensa per il «coraggio politico» dimostrano nell’affrontare i sindacati: «Ha una rara opportunità  di educare gli italiani sulle riforme economiche». 
Ma la cura Monti è popolare anche in Cina. «Ho riscontrato una grande attenzione verso la recente evoluzione nell’economia e nella politica in Italia», si schermisce il premier in conferenza stampa. Per poi aggiungere che ci sono «i primi segnali di una considerazione molto positiva circa possibili maggiori investimenti». Il fatto è che i venti minuti trascorsi con Hu Jintao hanno portato un’importante novità . Il leader cinese ha assicurato che incoraggerà  le autorità  e le aziende del suo paese a investire in Italia, esprimendo «grande apprezzamento» per il lavoro del governo. Interesse anche per i titoli del debito pubblico italiano. Il successo con Obama e Hu porta quasi in secondo piano gli altri faccia a faccia, con il russo Medvedev e il coreano Myung-Bak. Con il primo ministro spagnolo Rajoy Monti ha invece avuto modo di scusarsi per la gaffe di Cernobbio e chiudere l’incidente spiegando che nessuno intende fare «il primo della classe».


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