«L’Italia non ha bisogno di una manovra-bis»

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BRUXELLES – Minacciata dalla recessione e dagli alti tassi di interesse, l’Italia rischia di non raggiungere i suoi obiettivi di bilancio e dovrebbe perciò tenersi pronta a nuove misure di austerità , ulteriori manovre finanziarie: lo dice il «Financial Times», citando un documento riservato della Commissione Europea. Ma la Commissione, quel rapporto, non lo conferma, o lo smentisce («non ha alcuna autenticità »). E Palazzo Chigi pure: nessuna manovra aggiuntiva per riequilibrare i conti pubblici, Italia ed Europa hanno bisogno di riforme strutturali per consolidare la crescita, ma almeno in Italia niente più correzioni anti-crisi. «Non parlerei di nuove misure di austerity — aggiunge il ministro del lavoro Elsa Fornero — spero che il nostro paese possa avere misure per la crescita».
E’ stato una sorta di corto circuito informativo, quello che ieri ha tenuto col fiato sospeso economisti e governanti. Perché il «Financial Times» è parso molto sicuro del fatto suo: «Situazione di bilancio in Italia», questo il titolo del dossier di 4 pagine che sarebbe circolato all’Eurogruppo, la riunione dei ministri finanziari dell’euro a Copenaghen, e che il giornale britannico spiega di aver ottenuto. La verità  sta probabilmente nel mezzo, come hanno precisato più tardi fonti di Bruxelles: un rapporto interno, preparato da tecnici e mai distribuito ai ministri, esiste davvero, ma con la valenza non ufficiale di una bozza, di un’analisi di scenario. Resta da vedere chi l’abbia fatto filtrare al «Ft», se sia un segnale e quali intenti abbia: episodi del genere, in passato, non sono stati rarissimi, e a volte avevano ragioni di politica interna nazionale. Gli autori di questo dossier, come ribadito dal «Ft», sono gli esperti del direttorato affari economici della Commissione Europea. È un testo scaturito dall’«intensa missione di monitoraggio» di Bruxelles sull’Italia, e che inizia con una serie di lodi per le misure di consolidamento del bilancio italiano, «chiaramente impressionanti», pari a oltre 100 miliardi. Questo, dicono gli estensori del rapporto, «ha aiutato a ristabilire la fiducia sui mercati internazionali e ha messo l’Italia sulla via del pareggio di bilancio nel 2013, dopo un deficit del 3,9% nel 2011». Ma subito dopo, ecco il monito: «Gli sforzi italiani per raggiungere gli obiettivi di bilancio possono essere ostacolati dalla debole prospettiva di crescita e dai tassi di interesse relativamente alti. Il governo dovrebbe tenersi pronto a evitare ogni arretramento nell’esecuzione del bilancio, e a intraprendere un’ulteriore azione se necessario». Traduzione: una nuova manovra nel segno dell’austerità . Ma il commento di Amadeu Altafaj, portavoce del commissario agli affari economici Olli Rehn, non sembra lasciare dubbi: «La nostra posizione sull’Italia è ben conosciuta e non è cambiata. L’Italia ha preso e ha in corso azioni decisive sia per il consolidamento del bilancio per permettere un calo del debito pubblico, sia per le riforme strutturali e per la ripresa dell’occupazione». Come sempre, non sono mancati gli echi romani: la Lega Nord ha chiesto al premier Mario Monti di fare «chiarezza il prima possibile riguardo alle indiscrezioni del Financial Times sulla possibilità  di un’ulteriore manovra correttiva imposta dall’Ue al nostro Paese».


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