Due suicidi, Di Pietro li attribuisce a Monti

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Non passa giorno senza che un lavoratore, un pensionato, un imprenditore non si suicidino in Italia per effetto della crisi. È accaduto (e accade tuttora) in Grecia, perfino in Francia e prima ancora in Cina (si pensi alla catena di morti nella Foxconn). Nella sola giornata di ieri si sono ammazzate due persone, e l’avvenimento ha scatenato perfino un caos politico, quando Antonio di Pietro alla Camera ha affermato che Monti avrebbe sulla coscienza queste morti. Parole durissime che hanno scatenato una ridda di reazioni contro il leader dell’Idv. A partire dal premier, che ha invitato tutti ad «avere senso della misura» e ha affermato: «Non ho mai detto che la crisi è finita». Il parapiglia è avvenuto dopo la notizia che a Roma un imprenditore si era sparato un fucilata nella sua azienda nel quartiere di Pietralata. La sua società  di progettazione e costruzione di profilati di alluminio, era in fallimento e gli operai in cassa integrazione. Prima di suicidarsi ha lasciato una lettera in cui parla di una «situazione lavorativa ed economica difficile». Si tratta del secondo suicidio a Roma nel volgere di pochi giorni: lunedì pomeriggio a Roma un corniciaio oberato dai debiti si era impiccato a una trave nel soffitto del suo negozio, nel popolare quartiere del Quadraro. Una situazione allarmante, tanto che per il 18 aprile la Federlazio ha organizzata a Roma una fiaccolata «per gli imprenditori suicidi» davanti al Pantheon. A Milano invece un autotrasportatore di 51 anni si è tolto la vita a seguito della perdita del lavoro e della separazione dalla moglie. L’uomo si è impiccato a una trave di una cantina a uso comune in un condominio in viale Ungheria, dove viveva con gli anziani genitori dopo la separazione. L’uomo aveva lavorato per varie ditte di autotrasporti, ma era stato lasciato a casa.


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