Più tasse sulla benzina per la ricostruzione

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ROMA – Benzina più cara e utilizzo del “tesoretto” recuperato dalla spending review. Queste le fonti individuate dal governo per finanziare l’emergenza terremoto. Ma è subito polemica. L’insostenibilità  del costo del carburante, da una parte. Il rischio di un aumento dell’Iva a fine anno, non più compensato dai risparmi di spesa, dall’altro. La coperta, ancora una volta, è troppo corta.
«I soldi ci saranno da subito, senza un minuto di ritardo, il decreto è già  in Gazzetta ufficiale», annuncia in serata Antonio Catricalà , sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, specificando che le risorse totali stanziate dal governo per le terre così duramente colpite dal sisma dei giorni scorsi ammontano a 2,5 miliardi. Di questi, «500 milioni arriveranno dall’aumento di due centesimi dell’accisa sui carburanti, che termina il 31 dicembre, mentre un miliardo per il 2013 e un altro per il 2014 dalla spending review». E dunque «né io né Monti né Grilli possiamo escludere» un aumento dell’Iva in ottobre, visto che proprio i 4,2 miliardi che il governo conta di recuperare dalla revisione della spesa pubblica dovrebbero servire a sterilizzare il rialzo dell’imposta. Sul fronte benzina, intanto, il ministro Passera si appella ai petrolieri perché riducano il prezzo industriale del carburante, evitando di trasferire alla pompa il rincaro delle accise. «Gireremo l’invito alle singole aziende», risponde l’Unione petrolifera.
Il pacchetto “terremoto”, varato ieri dal Consiglio dei Ministri, prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione di case e scuole danneggiate dal sisma e il ripristino dei servizi pubblici. Ma anche indennizzi alle imprese e interventi su beni artistici e culturali, oltre che misure ad hoc per rimettere in moto l’economia bastonata delle zone terremotate, sotto forma di credito agevolato e fondi di rotazione. Nel frattempo, vengono sospesi sfratti, rate di mutuo, versamenti di tributi e tasse statali e locali, come Irpef, Ires, Iva, Irap, addizionali. Acconto Imu di giugno compreso. Mentre i Comuni interessati potranno derogare dal Patto di Stabilità  e spendere per la ricostruzione.
L’aumento di 2 centesimi delle accise (2,4 Iva inclusa, dopo gli 8 decisi dal Salva-Italia di dicembre) è certo la misura più controversa. Sindacati e associazioni dei consumatori, ma anche Idv e Pdl, ribadiscono la loro contrarietà . In un anno verde e gasolio sono lievitate del 20 per cento. La benzina ha toccato in aprile il suo massimo dal 1983. E il nuovo decreto sulla Protezione Civile del 15 maggio scorso consente anche alle singole Regioni, al pari del governo, di alzare le accise (fino a un massimo di 5 centesimi) qualora i disastri naturali siano fronteggiati attingendo al Fondo nazionale per gli imprevisti. I 500 milioni da recuperare “alla pompa” nei prossimi sei mesi (che si aggiungono ai primi 50 già  stanziati dall’esecutivo dopo il 20 maggio) potrebbero poi essere sottostimati, visto che il calcolo si basa sui consumi di carburante dell’anno passato, ora decisamente più bassi, causa crisi. Da oggi, intanto, benzina più cara.


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