Telefonata Merkel-Monti “Pronti a tutto per l’euro” Nuovo vertice ad agosto

Loading

BERLINO â€” «Faremo tutto per difendere l’eurozona, e perché le decisioni del vertice europeo del 28 e 29 giugno siano tradotte velocemente in pratica». Il comunicato congiunto è arrivato ieri nel primo pomeriggio, in tempo prima della riapertura dei mercati e delle attese aste dei titoli sovrani italiani e spagnoli. Linguaggio da grandi alleati, sembra uno statement tra Cancelleria federale ed Eliseo. Invece no. Il leader con cui Angela Merkel, dopo un lungo consulto telefonico, ha lanciato la solenne promessaappello, è italiano, si chiama Mario Monti. La tempesta perfetta dell’euro, e i crescenti attacchi della Bundesbank, dei media tradizionalisti, dell’ala destra della coalizione al potere qui, ala destra tentata dal populismo euroscettico, spinge ogni ora di più “Angie” a capire che Roma, non solo Parigi, è un alleato indispensabile a fare massa critica e a vincere. Poche ore dopo, un drammatico monito veniva dal presidente uscente dell’Eurogruppo, il premier cristianoconservatore lussemburghese e discepolo preferito di Helmut Kohl, Jean-Claude Juncker: non c’è un minuto da perdere per salvare l’euro, la Bce e il Fondo salva-Stati si mobiliteranno con acquisti di bond per appoggiare i Paesi deboli. E poi Juncker ha incalzato con una durissima critica a Berlino: «Perché la Germania si permette il lusso, come con ipotesi di exit greco, di fare continuamente meschina politica interna su questioni che riguardano l’Europa? Perché tratta l’eurozona come una sua filiale? Se tutti i 17 governi dell’eurozona facessero lo stesso, cosa rimarrebbe dell’Europa?».
Ora dopo ora, la battaglia decisiva per l’euro e l’Europa di domani continua. E Merkel mostra un soprassalto di grande coraggio europeo. Non importa che i sondaggi sparati online da Bild siano contro di lei, né il rischio di una spaccatura della maggioranza. A confermare il nuovo peso che conferisce a Roma, la cancelliera ha invitato Monti a un vertice a Berlino nella seconda metà  di agosto. Colloqui intensi, vertice telefonico imprevisto sull’eurocrisi tra Solda in Alto Adige dove la cancelliera è in vacanza come ogni estate, e Palazzo Chigi dove il presidente del Consiglio si prepara al tour che lo porterà  domani a Parigi da Hollande, mercoledì a Helsinki dai falchi finlandesi, giovedì a Madrid in crisi profonda. Non a caso, il comunicato congiunto ricorda sia quello di venerdì tra la cancelliera e il presidente francese, sia le parole del presidente Bce, Mario Draghi, sull’esigenza di fare tutto il possibile, misure estreme comprese, per salvare l’euro.
«I principali dirigenti europei — ha commentato a caldo Erik Nielsen, capo economista di Unicredit — faranno tutto quanto sarà  necessario perché l’eurozona funzioni, il messaggio è stato lanciato forte e chiaro. Se i mercati non ci daranno fiducia, schiereremo l’artiglieria pesante».
Merkel ha dunque scelto di ascoltare i “due Supermario” (Monti e Draghi) e “Franà§ois” (Hollande). Decisione temeraria.
A casa non le va bene. Secondo il sondaggio online di Bild, che cavalca gli umori euroscettici, solo 33 tedeschi su cento approvano la politica europea della cancelliera, contro i 63 su cento di un mese fa, e il 51% preferirebbe riavere il marco. «Follie, ci costerebbe molto più di quanto ci colpì la crisi finanziaria internazionale scatenata da Lehman Brothers», avverte il chief economist di Allianz. I tedeschi votano nel settembre 2013 per le politiche federali, Angie e l’Europa vanno verso un anno e due mesi
di passione.


Related Articles

Ecco perché la nuova legge sulla cooperazione è da rifare

Loading

Cooperazione allo sviluppo . Il commento di Alex Zanotelli: Quand’è che i nostri governi comprenderanno che la cooperazione, da governo a governo, non fa altro che arricchire le élites del sud del mondo?

Una strategia della crescita

Loading

Il ministro Tremonti fa bene a resistere alle richieste pressanti che gli vengono dall’interno della maggioranza e del governo. Il recente attacco del ministro Galan è stato il più ruvido e diretto, ma ha dato voce a un’insoddisfazione condivisa da diversi ministri.

Fiom in corteo contro i potenti blindati a Fie­ra­mi­la­no­city

Loading

I metalmeccanici milanesi scioperano in vista della manifestazione nazionale del prossimo 25 ottobre a Roma e invitano Milano a non restare a guardare mentre i capi di stato europei si riuniscono per discutere di lavoro e disoccupazione al tempo dell’austerity imposta dalla Troika. Tra i palazzi blindati, fingeranno di trovare un accordo Merkel, Hollande e Renzi. Con le tute blu sfilano anche studenti e pezzi sparsi di una sinistra che si deve ancora ritrovare

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment