Fiat, nuovo scontro con la Fiom: niente Rsa

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NAPOLI. A 24 ore dal ritorno in fabbrica dei 19 operai reintegrati dalla Corte di Appello di Roma è nuovamente scontro aperto tra la Fiom e Sergio Marchionne. Al centro ancora una volta quel referendum che ha azzerato molti diritti in fabbrica. Tornano nell’ex Alfa i lavoratori iscritti alla Fiom e rivogliono i proprio diritti, proprio quelli che l’ad della casa automobilistica (ancora) italiana non è disposto a cedere. Il sindacato cigiellino annuncia infatti la nomina di otto Rsa, l’azienda replica: «Solo se firmano il contratto». Chiaro che alla base vi sia una partita nazionale che va molto oltre le relazioni sindacali nel Gianbattista Vico. Sono due anni e mezzo, infatti, che ci si confronta su questo: la Fiat vuole fuori la Fiom o la vuole piegata alle proprie regole. Così ognuno resta sulle proprie posizioni, o meglio il sindacato di Maurizio Landini in questo braccio di ferro ci tiene a dimostrare che l’articolo 19 dello statuto dei lavoratori non sia una leggina che qualsiasi padrone può interpretare alla propria maniera, il Lingotto a chiarire che se resta in Italia deve dettare le regole. In alre parole la battaglia è sulla democrazia, la rappresentanza sindacale, le garanzie dovute a tutti i lavoratori.
Fino a questo momento sono stati diversi i pareri dei giudici, tre dei quali hanno chiesto che a pronunciarsi sulla questione sia la Corte Costituzionale. Così dovrebbero essere ancora una volta i giudici a interpretare la legge. La Fiat sostiene infatti che può avere delegati solo chi firma i contratti in azienda, la Fiom ritiene che sia un diritto di tutte le organizzazioni e si rifà  alla sentenza del 15 settembre 2011 del giudice Vincenzo Ciocchetti del Tribunale di Torino. Così il sindacato metelmeccanico della Cgil pretende che dopo il reintegro dei 19 lavoratori pretende ci siano in fabbrica almeno 8 Rsa, lo stesso numero che hanno già  Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Marchionne, nemmeno a dirlo, li vorrebbe fuori. Ee emette l’ennesimo comunicato di fuoco che non prospetta nessuna conciliazione e quindi prende atto della «particolare rapidità  dell’iniziativa» e ribatte che, «ai sensi dell’articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori, la facoltà  di nominare le Rsa spetta solo ai sindacati che abbiano firmato il contratto collettivo in azienda, cosa che come è noto la Fiom non ha fatto». Pronta la risposta di Giorgio Airaudo, segretario nazionale Fiom: «Su Pomigliano la Fiat continua a sbagliare. Noi riteniamo di avere diritto alla rappresentanza, come peraltro ha già  stabilito il tribunale di Torino. Se ci costringeranno lo affermeremo di nuovo in un tribunale. Questo comportamento continua a dimostrare la volontà  discriminatoria nei confronti dei lavoratori iscritti alla Cgil e del loro diritto ad avere una rappresentanza sindacale».


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