Insulti razzisti dalla curva via la maglia come Boateng e la squadra lascia il campo
ROMA – Ha fatto come Boateng. Si è sfilato la maglia, ha detto basta, agli insulti razzisti e alla partita. Con lui, hanno lasciato il campo i suoi compagni dello Sporting Pontecorvo, impegnati a Sant’Elia Fiumerapido, 60 chilometri da Frosinone, in una gara del campionato provinciale Juniores. Un’altra partita spezzata dal razzismo scuote il calcio italiano. È successo sabato, a ridosso della Giornata della Memoria. Mancavano 8 minuti alla fine, il Pontecorvo perdeva 3-0. Un suo difensore, 17 anni, origini marocchine, si è ribellato all’insulto piovuto dagli spalti: «Negro di m…». Si è spogliato, è andato via, seguito da tutta la squadra.
Si tratta del terzo episodio in un mese, dopo l’amichevole Pro Patria-Milan (3 gennaio) e Casale-Pro Patria del torneo Berretti (19 gennaio). Nel primo caso, la tv ha inchiodato i razzisti, sei persone sono indagate, e il Milan è stato prosciolto dal giudice sportivo. Nel secondo, il razzismo non è stato provato e il Casale è stato punito per aver lasciato il campo: sconfitta a tavolino, 500 euro di ammenda e un punto di penalizzazione in classifica. «Forse verremo sanzionati anche noi, ma i miei ragazzi hanno fatto bene – dice Fabio Roccia, presidente del Pontecorvo – un anno fa lo stesso giocatore, in un’altra squadra, reagì agli insulti di un avversario alzando le mani: lui si prese cinque turni, ma l’altro fu fermato per condotta razzista. Ora ci hanno detto che è stato solo bullismo di una quindicina di ragazzi sugli spalti: più che prendermela con loro, sono dispiaciuto che la società ospitante non abbia fatto nulla per fermarli. E non ho ricevuto neanche una telefonata, dopo. Anche un giovane senegalese del nostro staff che era sugli spalti è stato offeso». Il ministro per l’Integrazione, Andrea Riccardi, ha scritto al club per esprimere la propria solidarietà , ha stigmatizzato l’episodio sottolineando che gli insulti sono arrivati «da giovanissimi tifosi» e ha promesso di incontrare i due ragazzi di colore, probabilmente già giovedì nel comune ciociaro.
Sul caso indagano i carabinieri. Il presidente del Sant’Elia, Mauro La Marra, smentisce: «Non è successo nulla, ma quali cori, si sta montando un caso sul niente». E il sindaco Fabio Violi aggiunge: «Dalle informazioni raccolte, nessuno ha confermato l’accaduto. Era presente un commissario della Figc, il referto farà chiarezza: siamo pronti a chiedere scusa, ma non vorrei che fossimo davanti a un caso di emulazione, dopo quanto accaduto con Boateng. In quel caso, saremo noi a pretendere delle scuse».
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