ADDIO A CARLA RAVAIOLI, GIORNALISTA E SENATRICE
ROMA — Carla Ravaioli, giornalista, saggista ed ex senatrice, è stata trovata morta ieri mattina nella sua abitazione romana, a un passo dal Pantheon. Nata a Rimini nel 1923, aveva compiuto 91 anni proprio mercoledì scorso. Da accertare le cause della morte. Tra le ipotesi anche quella del suicidio: sul tavolo in cucina sono state trovate infatti scatole di medicine vuote.
Giovane storica dell’arte, si laureò con Roberto Longhi a Bologna discutendo una tesi su Guido Cagnacci, Ravaioli si è poi occupata principalmente della condizione femminile. Nel 1969 Laterza diede alle stampe il suo libro La donna contro se stessa.
L’anno dopo il trasferimento da Milano (dove viveva dal 1954) a Roma. Del 1973 è il saggio Maschio per obbligo (Bompiani), seguito due anni dopo, stesso editore, da La mutazione femminile, un colloquio con Alberto Moravia. Successivamente la sua riflessione si è allargata fino ad indagare i rapporti socio-economici del mondo contemporaneo (da Tempo da vendere, tempo da usare, Franco Angeli, 1986; a Processo alla crescita, dialogo con Bruno Trentin, Editori Riuniti, 2000) con un interesse soprattutto per le questioni ambientali. E, a questo proposito, l’urbanista Edoardo Salvano la ricorda come «tra i pochissimi che hanno compreso che una delle radici principali della degradazione dell’ambiente sta nei limiti profondissimi dell’economia».
Carla Ravaioli, che ha scritto, tra l’altro, per Il Giorno, L’Europeo, La Repubblica, il manifesto e per la Rai, è stata un’intellettuale combattiva e appassionata. Fu eletta al Senato nelle liste di Sinistra Indipendente.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha espresso «sinceri sentimenti di partecipazione al cordoglio nel ricordo del suo impegno civile e culturale e del suo contributo all’attività parlamentare ».
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