New Delhi più inquinata di Pechino il doppio Standard che trascura l’India

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Non è una battuta, ma un dato scientifico: per tutto il 2013 il livello medio di PM 2,5 (le polveri sottilissime che si infilano in profondità nei polmoni e finiscono nel sangue) è stato sui 194 microgrammi per metro cubico di aria. Nelle smoking lounge degli aeroporti la media è 166. Secondo l’Organizzazione mondiale per la sanità, oltre 25 bisogna preoccuparsi e intervenire. Tutti sappiamo quanto è grave la situazione in Cina.
Ma a guardare i dati si scopre che l’aria di New Delhi è più inquinata di quella di Pechino: a gennaio la capitale dell’India ha registrato in media 473 di PM 2,5: più del doppio di quella cinese. Però l’aria irrespirabile di New Delhi non fa notizia come quella di Pechino. Perché nessuno presta attenzione al fatto che l’India ha il tasso più alto di morti causate da malattie respiratorie croniche? Perché non sappiamo che l’India ha più morti per asma di ogni altra nazione? Neanche i giornali indiani ne scrivono molto, al contrario di quelli cinesi che ormai hanno titoli e analisi ogni giorno. Il PM 2,5 di New Delhi è prodotto dalle esalazioni dei tubi di scappamento di quasi 7,5 milioni di automobili, combinati con le polveri dei cantieri, la cenere dei roghi nelle discariche, le emissioni delle fabbriche. Più o meno la situazione di Pechino.
Cina e India hanno due classi medie in ascesa, sempre più interessate ai loro diritti alla salute ambientale. Ma la sensibilità dell’opinione pubblica e del governo cinese è stata accentuata da una campagna (meritoria) lanciata dall’ambasciata americana a Pechino nel 2008: ogni ora di ogni giorno, dal suo account Twitter la «US Embassy in Beijing» rende pubblico il livello di PM 2,5. L’ambientalismo è anche politica e così gli americani sfidano la potenza rivale cinese, la costringono a muoversi. Sulla nebbia sporca che avvolge New Delhi finora c’è stato silenzio: l’ambasciata Usa non segue l’esempio di quella a Pechino. Ora il New York Times ha chiesto di finirla con questo doppio standard. I cittadini indiani hanno trovato un difensore inatteso.


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