Intesa su Tfr e previdenza complementare

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Firma anche Confindustria

Alla fine la firma è arrivata. C’è anche la sigla della Confindustria sull’intesa che prevede il decollo dal 2007 della previdenza integrativa e il trasferimento all’Inps del Tfr per le aziende con più di 50 dipendenti. L’incontro a Palazzo Chigi tra sindacati, imprese e governo è stato molto rapido. A siglare l’accordo, il capo del Governo, Romano Prodi, il Ministro dell’economia, Tommaso Padoa Schioppa, il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo e i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti.

Le imprese, a quanto si apprende, sono state accontentate sulla richiesta di ricevere compensazioni finanziarie già a partire dal 2007. Le imprese che rinunceranno al Tfr come fonte di autofinanziamento, infatti, le riceveranno contestualmente al decollo della previdenza integrativa, ossia dall’inizio del prossimo anno. Lo ha detto il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa a Confindustria e sindacati, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa.

“Oggi è stato raggiunto un traguardo importantissimo, ora aiutiamoci a gestirne l’attuazione. Il nostro è un obbligo morale: il risparmio della gente deve essere garantito, perchè è il risparmio di tutta una vita”. Questo il commento di Prodi subito dopo la firma. Il presidente ha chiesto “a tutti di impegnarsi fin da subito ad attuare questo grande passo in avanti”.

Ricordiamo che l’intesa prevede che, in caso di scelta del lavoratore di lasciare il Tfr in azienda, la liquidazione ”maturanda” sara’ trasferita in un fondo presso l’Inps solo nel caso in cui l’azienda abbia piu’ di 50 dipendenti. I sindacati hanno apprezzato l’anticipo al primo gennaio 2007 per il decollo della previdenza integrativa. Il periodo in cui si potra’ scegliere sara’ di sei mesi, fino al 30 giugno 2007. Dopo quella data, in caso di silenzio assenso del lavoratore, il Tfr maturando andra’ al fondo pensione contrattuale.

Questi i punti dell’accordo sottoscritto a Palazzo Chigi
1) “Viene anticipato al 1 gennaio 2007 l‘avvio della previdenza integrativa secondo le norme della legge n. 252/2005. Esso comprende anche l anticipo al 2007 delle compensazioni previste dalla legge, quale condizione per la destinazione di parte del Tfr maturando ai fondi integrativi o all’ Inps1″. In particolare “verrà estesa anche alla quota di Tfr destinata all’ Inps la deduzione dal reddito d impresa attualmente prevista per la sola quota di Tfr destinato a forme pensionistiche complementari”. “Dal 1 gennaio 2007 – prosegue la nota – le imprese saranno inoltre esonerate integralmente (in misura pari allo 0,2% del monte retributivo) dal versamento al Fondo di Garanzia per la quota di Tfr trasferita a previdenza complementare o al Fondo Inps; dal 1 gennaio 2008 entreranno infine in vigore gli ulteriori esoneri dal versamento parziale di alcuni contributi sociali a carico del datore di lavoro (le ultime due misure sono già previste dall attuale disegno di legge)”.

2) “Per tutte le imprese con almeno 50 dipendenti sarà integralmente destinato all’ Inps il trattamento di fine rapporto che matura dal 1 gennaio 2007 e non affluito alla previdenza integrativa. Il Governo s impegna a riesaminare questa disposizione nel 2008”. Una nota a margine del testo spiega che “queste disposizioni compensano interamente l’ulteriore onere derivante dall ‘stensione delle deduzioni dal reddito d’impresa di quota del Tfr destinato all’ Inps”.

3) fondi pensione: “Il Governo si impegna a rivedere nel corso del 2007 il trattamento fiscale dei fondi integrativi con l intento che questo sia in linea con quello applicato alla previdenza integrativa degli altri paesi europei”.

4) banche e credito: “Il Governo si impegna a riprendere e concludere la discussione aperta con il sistema bancario, al fine di trovare forme per venire incontro alle imprese che trovassero difficoltà nell accesso al credito. In questo ambito si studierà la costituzione di un fondo di garanzia”.

5) effetti su lavoratori: “Resta confermato che tutti i lavoratori conservano tutti i diritti previsti da leggi e accordi collettivi in materia di rivalutazione, liquidazione e anticipazione del Tfr”.

I commenti
‘E’ un accordo importante, quello che la Cgil voleva e a cui ha lavorato con Cisl e Uil’. Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, commentando la firma dell’intesa sul Tfr. ‘Spero che ora finiscano le polemiche strumentali e incomprensibili di questi giorni. Si è quadrato il cerchio in condizioni difficili e per questo penso che sia un buon accordo nell’interesse del Paese’. Da gennaio, continua il leader della Cgil, ‘potrà finalmente partire la previdenza intergrativa, e penso soprattutto ai giovani. Spero che le piccole e medie imprese comprendano che è stata anche nostra cura compensare la loro situazione. I lavoratori mantengono i loro diritti, come prevede il testo dell’intesa, compresi gli accordi collettivi migliorativi che si sono fatti azienda per azienda’.

E’ ”un’intesa storica che sana un’ingiustizia che durava da dieci anni per i giovani e i meno giovani”. Questo il commento del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale ”la creazione dei fondi cambiera’ il capitalismo. I lavoratori potranno entrare nel governo delle imprese e decisiva sara’ la diminuzione delle tasse per incentivare i fondi”.

Per Luigi Angeletti, leader della Uil, l’accordo ”cambiera’ il Paese e lo rendera’ piu’ moderno”. ”Finalmente in Italia – ha aggiunto – esiste la possibilita’ per milioni di persone di partecipare a un fondo pensione integrativo. Ci dobbiamo impegnare affinche’ questo risultato sia conosciuto da tutti”.

“L’accordo sul Tfr e’ “importante per i giovani, perche’ l’Italia era in ritardo, ma e’ anche importante per l’imprese, in quanto in momenti delicati hanno rafforzato l’unita’ del sistema. Questa intesa e’ positiva”. Lo ha detto il Presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. ”Ora bisogna guardare avanti oltre il tfr e la finanziaria, e affrontare il cammino delle riforme”, ha aggiunto. Montezemolo ha chiesto interventi sul fronte della ”previdenza, liberalizzazionei, scuola e universita’ e infrastrutture”. E ha insistito sul patto per la produttivita’, ”ora- ha detto- a livelli bassissimi”, ”un patto per crescere”. ”Su questa strada c’e’ molto da lavorare da parte di Governo, sindacati e imprese”.


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