Spagna, pronta la legge sulla religione “Niente crocefissi e funerali di Stato cattolici”

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Via il crocefisso dalle aule scolastiche, dagli ospedali pubblici, dalle sedi amministrative, dai ministeri; e via il parroco dai funerali di Stato che non potranno più essere di rito cattolico. La bozza della nuova legge sulla “libertà  religiosa” in Spagna – già  annunciata dal premier Zapatero due anni fa – è pronta e ieri è stata rivelata da El Paà­s. Più che di “laicità ” dello Stato, nella bozza, si esprime «la neutralità  dei pubblici poteri di fronte alla religione e a qualsiasi altro credo, evitando qualsiasi confusione fra funzione pubblica e attività  religiosa».

Riguardo ai funerali di Stato, El Paà­s propone l’esempio di quelli che si svolsero nel 2004 per le vittime degli attentati dell’11 marzo e ricorda che furono di rito cattolico nonostante tra i morti vi fossero numerosi musulmani. Con la nuova legge lo Stato potrà  organizzare solo funerali civili, senza simboli religiosi. Mentre sul crocefisso la legge chiarisce che non potrà  essere esposto (come nessun altro simbolo religioso) nei locali pubblici, esclusi quelli con un particolare valore storico, artistico o culturale. Fanno eccezione però i centri privati, anche nel caso in cui siano ampiamente finanziati con denaro pubblico, come le scuole o gli ospedali.
La nuova legge è composta da un totale di 37 articoli e si propone di rendere uguali di fronte allo Stato tutte le religioni presenti nel paese: in Spagna ci sono, oltre alla maggioranza di cattolici, 1,4 milioni di musulmani, un milione di protestanti e 600mila cristiani ortodossi insieme a comunità  minori di ebrei, mormoni, buddisti e testimoni di Geova. Grazie agli accordi firmati con lo Stato spagnolo nel 1979 la Chiesa cattolica potrà  ancora godere di alcuni privilegi, come quello di essere l’unica confessione alla quale i contribuenti possono attribuire lo 0,7 % delle tasse.
C’è, per ora, un solo spazio vuoto nella nuova legge e riguarda il velo islamico. La Commissione governativa che ha preparato la bozza non ha ancora deciso – scrive El Paà­s – «se regolerà  o no con una norma i simboli religiosi individuali portati in uno spazio pubblico», come sarebbe appunto il velo in una scuola o in un ospedale. Fonti del governo vicine a Zapatero ammettono che nella Commissione sull’argomento prosegue il dibattito anche se il ministro della Giustizia spagnolo, Francisco Caamaà±o, si è espresso chiaramente a favore di una normativa. «È necessario precisare – ha detto – quali simboli religiosi di identificazione personale possono essere portati da un cittadino in uno spazio pubblico. In questi casi la legge dovrà  essere chiara e dovrà  applicare il senso comune e la tolleranza». La legge vigente per ora in Spagna, che risale al 1980, non chiarisce se portare il velo sia consentito oppure no negli spazi pubblici. La discussione in Parlamento della nuova legge inizierà  solo dopo l’estate.


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