Pennacchi ritorna fasciocomunista “Voglio lanciare una lista con Fli a Latina”

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ROMA – Da una parte Latina-Littoria, luogo dell’anima per la destra post-fascista che si riconosce in Gianfranco Fini. Dall’altra uno scrittore, che nella città  pontina ha le sue radici e nelle terre bonificate dal Duce ha ambientato il suo capolavoro: “Canale Mussolini”, premio Strega 2010. Antonio Pennacchi e Fli si sono annusati e si sono piaciuti: alle prossime elezioni comunali l’alchimia produrrà  una “lista Pennacchi-Fli per Latina”. La scintilla è scoppiata la scorsa estate, quando al Lido di Venezia Fabio Granata, il pasdaran di Fli, si è presentato nella sala dove si svolgeva la premiazione del libro. Pennacchi, da lontano, ha iniziato a indicarlo ad alta voce: «Ecco un vero fasciocomunista!». La sera erano già  insieme al ristorante. Da lì è stato un susseguirsi di incontri clandestini. Da una parte Pennacchi, dall’altra i finiani Granata, ma anche Flavia Perina e Antonio Buonfiglio. Fitti conciliaboli, discussioni sul «patriottismo repubblicano». Il Secolo d’Italia, il 17 marzo, giorno dell’Unità  nazionale, affida proprio allo scrittore di Latina l’editoriale di prima pagina. Un mese fa il faccia a faccia più importante, quello tra Pennacchi e il presidente della Camera. Giurano che nell’incontro non si sia parlato di candidature ma solo di cultura. Sta di fatto che il prossimo maggio, a Latina, l’autore di «Il fasciocomunista» (dal romanzo è stato poi tratto il film “Mio fratello è figlio unico» con Scamarcio) potrebbe impegnarsi in prima persona per la lista di Fini. E qui, tuttavia, iniziano anche i problemi. Perché Pennacchi è uno scrittore ed è anche di sinistra (con trascorsi giovanili nel Msi prima della conversione marxista in “Servire il Popolo”). Non gli piacciono i calcoli terzopolisti dei finiani, che non vogliono essere accusati da Berlusconi di essersi alleati con il Pd. Ma è proprio questa l’idea di Pennacchi: «È vero, sto lavorando per costituire la lista Fli a Latina. Che potrebbe, se loro me lo chiedono, anche chiamarsi Lista Pennacchi-Fli. Ma ovviamente in appoggio al candidato sindaco di centrosinistra», cioè il pd Claudio Moscardelli. Ora, bisogna dire che a Latina il Pdl è da tempo dilaniato dal lotte intestine e scandali. E quelli del Fli sperano di raccogliere molti delusi del centrodestra. Ma lo scrittore non la pensa così: «I tatticismi non mi piacciono, è tempo di andare oltre questi “gestaltisti”, bisogna superare le vecchie forme che tengono ingessato il paese». Guardare indietro per andare avanti: «I vecchi schieramenti sono saltati, destra e sinistra non hanno più senso. L’unica differenza è tra chi pensa all’interesse generale, tra chi ha senso dello Stato, e chi, come Berlusconi, pensa solo ai fatti propri. E i fascisti avevano eccome il senso dello Stato». Ecco l’appello dello scrittore: «È ora che i fasci veri tornino a casa, tornino a sinistra, superando la frattura del 1914. I fascisti tornino a San Sepolcro!»


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