Crisi, lo schiaffo di Confindustria “Tavolo con Governo e opposizione”

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ROMA – Il governo cede: Palazzo Chigi convoca al tavolo le forze che hanno firmato il patto per la crescita. Dopo giorni di polemiche e di imbarazzo, l’esecutivo decide di uscire dall’angolo con una mossa a sorpresa, anche per bruciare sul tempo Bersani e Casini che hanno avviato il confronto col “cartello” di imprenditori e sindacati (e che sfocerà , mercoledì prossimo, in un incontro con tutta l’opposizione). Anche l’appuntamento proposto dal governo è per la metà  settimana, fra mercoledì (giorno in cui però è pure prevista una riunione del Consiglio dei ministri) e giovedì. Dalla Confindustria della Marcegaglia alla Cgil della Camusso, dalla Cisl alla Ugl, dall’Abi alla Confcommercio, al summit sono invitate tutte le sigle che in nome dell’emergenza crisi e della “discontinuità ” hanno fatto fronte comune. Ma gli imprenditori, dopo aver fornito massima disponibilità , avanzano una loro condizione: allargare il tavolo anche all’opposizione, per un confronto che sia finalmente il più largo e costruttivo possibile.
A Palazzo Chigi ci saranno sicuramente Letta, Tremonti, Sacconi, ma è ancora incerta la presenza al delicatissimo vertice del presidente del Consiglio. Forse perchè il governo rischia di presentarsi a mani vuote al rendez-vous, circoscrivendo l’incontro ad un primo segnale di attenzione ma rinviando sostanzialmente il tutto alla ripresa autunnale. Nessun pacchetto pronto da offrire. Secondo le indiscrezioni che filtrano dai ministeri economici nelle intenzioni del governo escluse ipotesi come l’anticipo della manovra 2013-2014. Decisamente fuori agenda anche l’idea di una qualche patrimoniale. I propositi di Palazzo Chigi sembrano soprattutto, per il momento, stare ad ascoltare.
Dalla Confindustria spingono a far presto: porte aperte agli incontri immediati con il governo e con l’opposizione. «E’ urgente – insistono gli imprenditori – porre il tema della difficile situazione economica e dello sviluppo al primo posto nell’agenda del paese». Ok anche dai sindacati al confronto. «Non ci tiriamo certo indietro – spiega la Camusso – ma sia chiaro che la manovra deve essere cambiata perché iniqua». Il segretario della Cisl Bonanni: «Stringiamo i tempi, la speculazione non va mica in ferie». E pronto da subito a discutere di sviluppo anche il leader della Uil Angeletti, che pure non aveva firmato il patto per la crescita. Si va dunque verso un confronto anche in agosto, come aveva auspicato il presidente Napolitano.
Il ministro Calderoli lancia l’idea di un “campus estivo” fra politici e forze sociali per discutere dell’Italia nel mirino della speculazione, «non possiamo andare in ferie ora, Tremonti è d’accordo». Proposta però che il Pd boccia («il ministro ha avuto tre anni per affrontare questi problemi») chiedendo invece che il governo vada subito a riferire in Parlamento sull’emergenza economica. Il capogruppo del Pdl Cicchitto frena: «Il presidente del Consiglio parlerà  quando sarà  opportuno, non perché lo chiedono Fini, Casini o Rutelli». I tre leader del Terzo Polo chiedono un governo istituzionale, con l’appoggio di tutte le forze politiche, con un altro premier («politico, non tecnico») mentre Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro. E Massimo D’Alema ribadisce l’interesse del Pd all’operazione.


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