Ue: aiuti per 80 miliardi al Portogallo Rehn: “La Spagna si salverà  da sola”

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 GODOLLO (UNGHERIA) –  L’Eurogruppo ha accettato la richiesta di aiuti avanzata oggi dal Portogallo. Lo ha comunicato nel corso di una conferenza stampa a Godollo, in Ungheria, il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker. Il governo portoghese è stato invitato ad avviare subito i colloqui con la Commissione Ue, con la Bce e con il Fondo Monetario.

Juncker – così come dopo di lui il commissario Olli Rehn – ha indicato la necessità  di “un accordo fra tutti i partiti politici” portoghesi in modo da “arrivare a un programma di aggiustamento di bilancio entro metà  maggio che possa poi essere eseguito rapidamente dopo la formazione del governo” che uscirà  dalle urne ad inizio giugno. Il programma, come si legge nel comunicato dei ministri dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, sarà  basato “su tre pilastri” che Lisbona dovrà  costruire: “un ambizioso aggiustamento fiscale per ristabilire una sostenibilità  fiscale, riforme per rilanciare la crescita e la competitività  in mercato del lavoro e della produzione”. Questo, “dovrebbe includere anche un ambizioso programma di privatizzazione”. L’ultimo pilastro sarà  quello “di mantenere la liquidità  e la solvibilità  del settore finanziario”.

Per aiutare il Portogallo La Ue è pronta a intervenire con aiuti per 80 miliardi di euro. Lo ha riferito il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, precisando che si tratta di “una stima preliminare”. Il Commissario Ue inoltre prevede per il 16 maggio la conclusione dei colloqui con le autorità  portoghesi, quasi 20 giorni prima della data delle elezioni fissata per il 5 giugno. La sua definitiva realizzazione avverrà  comunque dopo il voto.

In ogni caso, il Portogallo deve adottare “un piano ambizioso di riforme strutturali”. E’ il monito del presidente della Bce, Jean Claude Trichet.  Trichet ha aggiunto che le riforme strutturali “sono essenziali per correggere gli squilibri e salvaguardare la stabilità “.

L’Unione europea aveva ufficialmente ricevuto una richiesta di aiuti dal Portogallo . Intanto, a due giorni dall’annuncio del governo Socrates sulla richiesta di aiuti internazionali, continua la corsa dei rendimenti dei titoli di stato di Lisbona. Rispetto all’apertura i titoli a dieci anni sono cresciuti ancora di 2 centesimi e a fine mattinata sono quotati a un tasso dell’8,66%. Sempre vicini a quota 10 per cento i tassi per i bond a 5 anni, saliti al 9,95% (+1,1%), con un differenziale rispetto ai bund tedeschi che è ormai a 682 punti, mentre l’incremento percentuale più forte (+2%) è quello dei titoli a 2 anni, saliti al 9,26%.

Per quanto riguarda la Spagna, invece, la posizione dell’Unione Europea sembra essere quello di attesa: “Sono convinto che Madrid non avrà  bisogno di assistenza finanziaria esterna”, ha sottolineato Rehn . Il Commissario ha quindi sottolineato “le misure molto coraggiose e strutturali” dell’azione di risanamento portata avanti dalla Spagna. Il commissario ha aggiunto come “il livello del debito spagnolo è molto al di sotto della media degli stati della Ue”. Ottimismo condiviso dal ministro delle Finanze spagnolo, Elena Salgado, secondo la quale il Portogallo “sarà  sicuramente l’ultimo paese dell’eurozona a beneficiare di un piano di aiuto finanziario internazionale”.

Al centro della due giorni ungherese anche il vaglio dell’accordo raggiunto a Bruxelles sul nuovo patto di stabilità  europeo più rigoroso e il fondo-salva stati (il meccanismo permanente di sostegno ai paesi in difficoltà ). Intesa che dovrà  adesso passare all’esame dell’europarlamento per poi tornare all’Ecofin per il via libera definitivo e unanime. Il cammino, quindi, si annuncia ancora lungo e accidentato soprattutto dopo che sei paesi dell’est si sono messi di traverso minacciando di bloccare l’accordo a giugno sul fondo di stabilizzazione (l’esm) se non verrà  cambiata l’attuale ripartizione degli oneri per finanziarlo.

Per quanto riguarda il nuovo patto, è previsto che dispieghi i suoi effetti da qui al 2015, ma nel frattempo il risanamento strutturale dei conti pubblici in direzione del pareggio di bilancio andrà , se necessario, accelerato dal 2012 per rendere più sostenibile il trend del debito. I paesi dovranno muoversi nel quadro europeo, come previsto dal nuovo semestre Ue. Il primo step per l’Italia è in scadenza il prossimo 10 aprile, come stabilisce la nuova legge di contabilità  approvata mercoledì dalla Camera in via definitiva che recepisce le novità  dell’Europa


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