Campagna Stop Opg, domani pomeriggio sit-in ad Aversa
AVERSA – Si terrà domani pomeriggio ad Aversa, alle 17, il sit-in di protesta davanti all’Ospedale psichiatrico giudiziario, organizzato dalla campagna “StopOPG: per l’abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari“.
Nell’appello dei promotori della manifestazione si legge: “Gli Opg costituiscono un residuo atroce del passato, ma sembrano destinati a perpetuarsi nel futuro. Essi sono la negazione di qualunque concezione terapeutica e di qualunque funzione riabilitativa della sanzione. Sono luoghi opachi pensati al solo fine di tenere lontano da noi il male e la sofferenza mentale. Così come oggi sono, nessuna riforma di essi è possibile. Aversa è di tutto ciò il simbolo più cupo. Per questo è importante partecipare al sit in che si terrà davanti all’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa il 17 maggio”.
Per la campagna, “le recenti morti avvenute nell’Opg di Aversa, quattro negli ultimi 4 mesi (da inizio anno, ndr), tre delle quali per suicidio, toccano la nostra coscienza civile e politica. Un dramma immerso in un silenzio disarmante”. Le associazioni promotori della campagna riconoscono l’eccezionale complessità dell’attuale situazione che gli sforzi, per quanto qualificati, dei singoli operatori, non possono superare, a volte neppure affrontare. “E proprio ciò che sta accadendo conferma l’urgenza di porre fine all’esperienza di queste strutture, destinate a riprodurre – per la loro natura – disagio, sofferenza e devianza”.
A partire da questo il Comitato stopopg propone di dare avvio ad iniziative straordinarie, coerenti con il decreto 2008 sugli Opg e con le sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e del 2004, quali “la nomina di commissari ad acta, a partire da Aversa, che prioritariamente procedano alla dimissione dei trecentocinquanta internati già dichiarati dimissibili, attraverso l’affido alle Asl e ai Dipartimenti di Salute Mentale (che vanno potenziati), per procedere in tempi certi alla chiusura, garantendo intanto il miglioramento delle condizioni di vita degli internati. Perciò vanno promosse iniziative tese al reinserimento e al sostegno di tutti gli/le internati/e in ambiti alternativi all’Opg, certamente non in strutture analoghe allo stesso per logica ed organizzazione”.
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