Inps: una pensione su due sotto i 500 euro

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“Dall’esame per classe di importo e sesso- si legge nel rapporto- emergono notevoli differenze nella distribuzione degli importi tra i sessi. Il 61,3% delle pensioni erogate alle donne si situa al di sotto dei 500 euro mensili, a fronte del 36% per gli uomini”. Nella classe di importo immediatamente successiva “da 500 a 1.000 euro mensili, continuano a prevalere le pensioni femminili con il 30,5% rispetto al 24,9% delle pensioni maschili. Il trend si inverte nelle classi di importo piu’ elevato, laddove le pensioni dei titolari maschi presentano pesi percentuali nettamente piu’ significativi: il 18,9% tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili (contro il 5,6% per le donne) e il 20,2% con importi superiori ai 1.500 euro mensili (a fronte di appena il 2,6% per le pensioni erogate alle donne)”. In piu’, analizzando la distribuzione delle pensioni “per classe di importo si osserva che il 50,8% delle pensioni erogate appartiene alla classe piu’ bassa, con importi inferiori ai 500 euro mensili. Tale quota sale al 79% se si considera la soglia dei 1.000 euro lordi mensili. L’11,1% presenta importi compresi tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili e il 9,9% superiori ai 1.500 euro”. (DIRE)

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Inps: pensionato un cittadino su tre. Gli invalidi sono 2,7 milioni

 

Roma – I lavoratori assicurati rappresentano l’87,3% del totale dei lavoratori occupati, mentre le aziende iscritte costituiscono il 31,7% delle imprese complessive. Sono alcuni dei dati resi noti dall’Inps nel Rapporto annuale in cui sono contenuti i risultati “conseguiti nel 2010 dall’Istituto, sia in termini finanziari che di servizi resi”. L’Istituto eroga “l’81,8% dei trattamenti pensionistici in essere nel nostro Paese”, con un importo annuo “che supera il 70% della spesa complessiva e un’incidenza sul Pil dell’11,4%”. Mentre “l’83,4% dei pensionati in Italia beneficia di una pensione a carico dell’Istituto”. Il flusso finanziario complessivo annuo (entrate/uscite) risulta pari a 562 miliardi di euro. La gestione finanziaria di competenza (da Bilancio preconsuntivo) ha evidenziato nel 2010 un saldo attivo di 1.397 milioni di euro, mentre la situazione patrimoniale ha rilevato un patrimonio netto di 40.931 milioni di euro.

L’Inps eroga “una pensione ogni tre cittadini circa e i pensionati rappresentano il 23% della popolazione”. Il numero complessivo delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2009 “e’ pari a 16.042.360, cui si aggiungono oltre 2,7 milioni di prestazioni erogate agli invalidi civili. Il 78% delle pensioni erogate dall’Istituto e’ di natura previdenziale, il restante 22% e’ di tipo assistenziale”. Tra le pensioni vigenti, “10.176.818 sono le pensioni ai lavoratori dipendenti, 4.145.300 ai lavoratori autonomi, 245.220 ai lavoratori iscritti alla Gestione separata. In termini di categoria di pensione, il 65,6% e’ costituito da trattamenti di vecchiaia e anzianita’, il 9,2% da pensioni di invalidita’ e inabilita’ e il 25,2% da pensioni ai superstiti. Il regime di liquidazione retributivo si applica al 93,4% delle prestazioni pensionistiche vigenti. La spesa per pensioni nel 2010 risulta pari a 177.350 milioni di euro”. I pensionati Inps “sono 13.846.138, il 54% donne e il 46% uomini ai quali, per il maggiore importo medio dei trattamenti percepiti, e’ destinato il 55% dei redditi pensionistici. Il 74% dei titolari ha piu’ di 64 anni e il 23% presenta un’eta’ compresa tra 40 e 64 anni. I percettori di una sola pensione a carico dell’Istituto sono il 74% del totale: 7,2 milioni ricevono sole pensioni di vecchiaia; 1,3 milioni sole pensioni ai superstiti e 717 mila sole pensioni di invalidita’ previdenziale. I beneficiari di sole pensioni assistenziali sono 1,5 milioni mentre 1,4 milioni sono i percettori di prestazioni assistenziali associate a quelle di tipo previdenziale”.

Sono in calo i lavoratori assicurati nel 2010 . Crescono, invece, quelli dipendenti in agricoltura. “Osservando l’universo occupazionale riferito ai soli assicurati Inps- sottolinea l’Istituto di previdenza- si evince nel complesso una flessione tendenziale media, nel 2010 rispetto al 2009, di 43.000 posizioni lavorative (-0,2%) su un totale di quasi 20 milioni di posizioni. I lavoratori dipendenti dalle imprese (13,1 milioni), che costituicono una parte fondamentale del sistema produttivo del Paese, hanno avuto una flessione media pari all’1,5%”. Ma l’Inps evidenzia un andamento opposto in altri campi: “Si osserva invece un aumento dei lavoratori dipendenti in agricoltura (+4,8%) e dei lavoratori domestici (+17,6%). Per quanto riguarda i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e lavoratori agricoli autonomi, in complesso 4,4 milioni) la flessione media complessiva nel 2010 e’ stata dello 0,2%, mentre i lavoratori iscritti alla Gestione separata hanno registrato nel 2010 un incremento dell’1,6%”. In ambito di regolarizzazione dei lavoratori e’ da evidenziare per il lavoro occasionale accessorio “l’importo dei voucher complessivamente distribuiti dal 1 agosto 2008 al 30 marzo 2011 che risulta pari a circa 155 milioni di euro. In particolare, il numero di coloro che hanno riscosso voucher nel 2010 e’ stato di 140.765 soggetti, con un’eta’ media di 42 anni”. (DIRE)

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Inps: 77 mila lavoratori in nero, evasi 669 miliardi

 

Roma – Nell’ambito dell’attivita’ di vigilanza e contrasto al lavoro nero e irregolare, “nel corso del 2010 l’Inps ha effettuato 88.123 accertamenti ispettivi di cui 67.955 hanno dato esito irregolare. Le imprese in nero e i lavoratori autonomi non iscritti sono risultati 16.670 e 77.636 i lavoratori irregolari e in nero. Sono stati accertati 669 milioni di euro di contributi evasi, di cui 377 milioni per lavoro nero”. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps sul 2010, che presenta anche i risultati conseguiti “sia in termini finanziari che di servizi resi”. Continua il rapporto Inps: “Sono stati, inoltre, accertati 208 milioni di euro di somme accessorie e risparmiati 245 milioni di euro a seguito di annullamento di rapporti di lavoro ritenuti ‘fittizi’ portando il totale generale accertato a 1.122 milioni di euro”. Nel 2010 l’Istituto, “visti i risultati positivi del 2009”, ha rinnovato la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate dando corso all’operazione ‘Poseidone 2′, “promossa per individuare, attraverso l’incrocio dei dati presenti negli archivi dei due Enti, soggetti che sfuggono all’obbligo del pagamento dei contributi”. L’azione intrapresa dall’Inps nel campo delle riscossioni derivanti dal recupero crediti “ha consentito di incassare nel 2010 circa 6,4 miliardi di euro, in ulteriore crescita dell’11% rispetto al risultato gia’ notevole del 2009 ed in crescita del 72% nell’ultimo quinquennio”.

Nel 2010 cassa integrazione in salita. Crescono le ore autorizzate di cassa integrazione nel 2010. Lo certifica l’Inps che, diffondendo i dati del Rapporto 2010, evidenzia come le ore autorizzate nell’anno per le prestazioni di cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e straordinaria in deroga “sono state 1.203,6 milioni con una variazione del 31,7% rispetto ai 914 milioni di ore autorizzate nel 2009”. Di queste, “il 28,4% di tali ore e’ stato richiesto per prestazioni ordinarie (342 milioni di ore), il 40,6% per prestazioni straordinarie al netto della deroga (489 milioni di ore) ed il 31,0% per prestazioni straordinarie in deroga (373 mln di ore)”. Il livello di utilizzo reale dello strumento di Cassa integrazione guadagni, espresso dal cosiddetto ‘tiraggio’ (rapporto tra il totale delle ore utilizzate ed il totale delle ore autorizzate), “e’ stato nel 2010 del 49,1% (pari a 590,8 mln di ore) a fronte del 65,4% registrato nell’anno precedente”. Riguardo agli importi erogati “nel 2010 per le prestazioni ordinarie sono stati erogati 1.175 milioni di euro, mentre per quelle straordinarie al netto della deroga 1.363 milioni di euro e per i trattamenti in deroga 628 milioni di euro. La spesa sostenuta per le prestazioni di indennita’ di mobilita’ ammonta a 1.273 milioni di euro, con un flusso annuo di beneficiari pari a 188.773. Per i diversi trattamenti di disoccupazione sono stati erogati 6.700 milioni di euro. Complessivamente sono state erogate prestazioni per 19,7 miliardi di euro (comprensivi dei contributi figurativi connessi alle prestazioni)”.

Infine, per quanto riguarda i trattamenti economici di malattia “la spesa nel 2010 risulta pari a 2.003 milioni di euro, con un numero totale di beneficiari che si attesta su un valore prossimo a 1,9 milioni di unita’. Per i trattamenti economici di maternita’, la spesa totale e’ stata pari a 2.626 milioni di euro. La spesa per gli interventi a sostegno della famiglia ammonta a 5.226 milioni di euro di cui la quota maggiore, pari a 3.967 milioni di euro, riguarda gli assegni al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti”. (DIRE)

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