Milano, 40 richiedenti asilo bussano (a sorpresa) alla Casa della carità 

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MILANO – Conferenza stampa con sorpresa. Mentre don Virginio Colmegna stava parlando con i giornalisti  della questione rom e sul dopo Triboniano, alla Casa della Carità  sono arrivati sette furgoni della Protezione civile con 40 richiedenti asilo, provenienti dal Centro di accoglienza di Bari. “Non ne sapevo nulla -afferma il sacerdote-. Ieri sera la Prefettura di Milano ci aveva chiesto la disponibilità  di ospitare qualche tunisino, ma non ci aveva detto che ci avrebbe mandato così tante persone. Le ospiteremo nell’auditorium, così come abbiamo fatto per tante altre emergenze”. La conferenza stampa si è chiusa in fretta e i giornalisti presenti hanno potuto dedicarsi all’arrivo “in diretta” dei migranti, meravigliati per la presenza di così tante telecamere e taccuini. “Sono originario della Nigeria -racconta Abdou mentre scende da uno dei furgoni con un sacco bianco che contiene le sue poche cose-. Sono arrivato dalla Libia a Lampedusa il 19 aprile. Anche quasi tutti gli altri sono nigeriani”.

I 40 destinati alla Casa della Carità  sono solo un piccolo contingente dei 300 profughi (africani e asiatici) che questa mattina sono arrivati in Lombardia su 7 pullman della Protezione civile dal Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari. Ospiti per qualche ora del centro della Croce Rossa a Bresso, in giornata vengono portati in centri di accoglienza distribuiti in tutta la Lombardia.

Nel giro di una decina di minuti la Casa della Carità  si è trasformata per accogliere i nuovi ospiti, con l’ordine alla cucina di raddoppiare i pasti e gli altri operatori impegnati a trovare le brandine da allestire nell’auditorium. “Milano fronteggia così le emergenze, scaricando sul terzo settore e senza una programmazione -tuona don Colmegna, un po’ sorpreso e un po’ divertito che tutto stia avvenendo sotto i riflettori delle telecamere-. Se la città  mette da parte le sue paure è capace di trovare le risorse per accogliere con dignità  chi ha bisogno”. Per ora i 40 richiedenti asilo saranno a carico della Casa della Carità . “Non sappiamo se ci verrà  riconosciuta una copertura delle spese -aggiunge Maria Grazia Guida, direttrice dell’ente-. Non c’è stato alcun accordo preventivo”. (dp)

 

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