Batterio killer, Germania sott’accusa la Ue: gestione caos dell’emergenza

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BERLINO – Arrivano gli aiuti europei agli agricoltori rovinati dal panico per il batterio-killer, ma il governo italiano, la Coldiretti e altre organizzazioni di produttori protestano: sono assolutamente insufficienti. La Germania è sotto tiro, criticata dagli altri governi dell’Unione ma anche dai suoi media, per la pessima, caotica gestione dell’emergenza. Tanto che ieri sera Berlino ha persino dovuto rettificare il conto delle vittime: non ci sono nuovi morti, contrariamente a quanto detto poche ore prima. Oggi il commissario europeo alla Salute, John Dalli, sarà  nella capitale federale per un vertice sull’epidemia. Il governo Merkel, che tanto spesso è considerato nella Ue il primo della classe o come tale si comporta, è chiamato con urgenza da tutti a una politica più rigorosa di difesa della salute dei cittadini d’Europa, esortato a controlli a tappeto. E il federalismo tedesco, preso da tutti come modello, rivela in questo caso difetti clamorosi di incomunicabilità  tra burocrazie.
Dalla riunione dei ministri europei dell’agricoltura e della difesa del consumatore è uscito finalmente un primo impegno della Ue: aiuti per 150 milioni di euro agli agricoltori. Ma a tutti sembrano troppo poco, a fronte degli oltre 400 milioni già  andati in fumo per i coltivatori europei, e del prevedibile aggravarsi del bilancio delle loro perdite. «Temo che siano misure insufficienti, e se la crisi continuerà  siamo chiamati a discuterne», ha detto il ministro italiano, Saverio Romano. Aggiungendo critiche alla Germania: «Non bisogna criminalizzare un paese intero solo perché i suoi Stati del Nord hanno agito male, ma non credo proprio che stiano gestendo al meglio questa emergenza. Per dirla con una metafora, guardano ai buoi fuggiti dalla stalla, invece è ispezionando le stalle che si combattono le cause».
Trovandosi insolitamente sul banco degli accusati in Europa, il governo federale tenta di fare muro. «La gestione dell’emergenza funziona», si ostina a ripetere il ministro Ilse Aigner. La contestano prima di tutto i media: Bild parla di caos assoluto, Die Welt dà  ampio spazio alle dure accuse d’inefficienza delle opposizioni. Critiche alla Germania vengono anche dalla Commissione europea, che denuncia gli allarmi prematuri (i cetrioli spagnoli diventati untori) “che hanno creato panico ingiustificato” e incita Berlino ad agire a fondo. Ma mentre il potere tedesco e i politici europei litigano e si contraddicono, il morbo avanza ancora. I paesi colpiti sono 13, con i primi casi in Canada, i contagiati oltre 2.500.

 


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