La Jolie sbarca a Lampedusa “Prendetemi le impronte sono una profuga anch’io”

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PALERMO – Da Lampedusa, Angelina Jolie, star di Hollywood e ambasciatrice Onu, ringrazia «la gente dell’isola e tutti gli italiani per aver tenuto i confini aperti». Dall’altra parte della penisola, a Pontida, il ministro dell’Interno Roberto Maroni se la prende invece con chi non ferma i profughi: sotto accusa mette non solo la Nato e l’Europa, ma anche «tutta la magistratura, che è a favore dei clandestini». Non ci sono mezzi termini sul palco del raduno leghista, e alla polemica arriva subito una risposta da parte dell’Associazione nazionale magistrati: «Tutti sanno che la legislazione italiana in materia di immigrazione è stata dichiarata in contrasto con i principi europei della corte di giustizia di Strasburgo – dice il segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini – dunque non è colpa della magistratura italiana se loro non sanno fare le leggi». Il presidente dell’Anm, Luca Palamara, ribadisce: «La magistratura non è contro nessuno. Applica le leggi senza distinzioni».

Così, fra appelli e polemiche, è trascorsa la giornata mondiale dei rifugiati: a Lampedusa, in poco più di sei mesi, sono arrivati quasi trentamila migranti, fra tunisini e profughi di altre nazionalità . Al momento, al centro di accoglienza di contrada Imbriacola ce ne sono 190: ieri pomeriggio, hanno ricevuto la visita di Angelina Jolie e dell’alto commissario Onu per i rifugiati, Antonio Guterres. «Voglio lasciare le mie impronte digitali nei registri del centro», ha detto a sorpresa la star di Hollywood. Proprio come sono costretti a fare tutti i profughi che sbarcano a Lampedusa. E così ha fatto anche lei.
«Guardando queste famiglie i loro bambini – ha detto la Jolie – ho pensato a quanto dovevano essere disperati per salire su una barca e rischiare la propria vita». Dal centro di accoglienza, la visita prosegue all’ex base Loran, che ospita 256 minori giunti sull’isola senza i genitori. Poi, tappa alla Porta d’Europa, il monumento realizzato alcuni anni fa nei pressi di Cala Francese, per ricordare i morti durante le traversate. Da questo tratto dell’isola Angelina Jolie lancia il suo appello: «C’è bisogno di più tolleranza. Io sono americana, non posso parlare dell’Europa – dice – ma vengo da un paese che ha tratto molti benefici dall’immigrazione».
E mentre Angelina Jolie affida ai giornalisti il suo messaggio di ambasciatrice Onu, una corona di fiori viene gettata in acqua: i sommozzatori della Guardia costiera la sistemano poi sul relitto della barca che lo scorso 7 maggio si è incagliata sugli scogli. «Guardo questo mare bellissimo – dice l’attrice – fa male vedere quante persone hanno rischiato la vita e quante l’hanno persa. Sono onorata di essere qui con voi. Lampedusa è un’isola bellissima, tornerò».
Tra la folla c’è anche il cantautore Claudio Baglioni, che ha casa nell’isola e spesso ha animato iniziative e concerti per i migranti. «Angelina Jolie – dice – è una persona attenta che mette a disposizione la sua popolarità  a favore di chi ne ha bisogno». Ai soccorritori italiani arriva il ringraziamento di Guterres, che invece critica alcune scelte del governo Berlusconi: «La detenzione dei migranti deve essere un’eccezione – dice – anche se l’immigrazione gestita in maniera ordinata facilita le procedure per i rifugiati e i richiedenti asilo».

 


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