Nella manovra pensioni, rendite e bonus figli

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ROMA – La manovra 2011-2014 è all’ultima curva, giovedì 30 il consiglio dei ministri si riunirà  per varare il maxidecreto legge: 43 miliardi, compreso l’aggiustamento di quest’anno e la correzione del prossimo. L’ultima novità , filtrata ieri, è l’introduzione di un bonus fiscale per i figli, modulabile sul numero della prole e destinato alle famiglie a basso reddito: fonti tecniche indicano a modello i paesi europei dove le agevolazioni arrivano fino a 4-5.000 euro annuali per ciascun figlio carico. Una sorta di «fattore famiglia» che amplierebbe la «no tax area» per i più disagiati.
In mattinata tuttavia Silvio Berlusconi, da Bruxelles, rischia di scatenare un nuovo giallo: parla di un intervento «non elevato» per la prossima settimana, che riguarderà  «l’immediato» e che sarà  «prodromico» ad un successivo intervento. Parole che vengono decifrate come l’annuncio di una manovra in due tempi: subito la correzione del 2011 e poi, forse in autunno, con la «Finanziaria», l’intervento da 40 miliardi. La sortita, che avrebbe smentito l’intenzione di Giulio Tremonti, resa nota dopo le minacce di Moody’s, di anticipare a prima dell’estate l’intervento sui conti pubblici, è giunta mentre già  dalla mattinata gli spread tra Btp e Bund si stavano allargando e non deve essere piaciuta a Via Venti Settembre.
Un giallo durato tuttavia poche ore perché nel pomeriggio, dopo qualche telefonata concitata, arriva un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi che spiega che la manovra sarà  «unica», «progressivamente modulata su più anni», che sarà  per «decreto» e sarà  volta a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Contemporaneamente sarà  varata anche la legge delega sul fisco.
Un capovolgimento di linea sul quale ha pesato il ministro dell’Economia Tremonti che si trova a fronteggiare mercati e declassamenti del sistema bancario e che ieri ha impresso un nuovo colpo di acceleratore all’iter convocando le parti sociali, senza la Cgil: al ministero del Tesoro si sono incontrati Emma Marcegaglia (Confindustria), Luigi Angeletti (Uil) e Raffaele Bonanni (Cisl). Il percorso prevede ora un vertice di maggioranza per martedì prossimo: poi l‘obiettivo sarà  l’approvazione definitiva entro i primi di agosto. 
Sul piano delle misure sono confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi: forte intervento sulle pensioni con innalzamento dell’età , congelamento per 1 anno (fino al 2014) degli stipendi pubblici, costi standard per la sanità , tagli a istruzione, enti locali, accorpamenti ed eliminazione di enti pubblici (Ice, Croce Rossa, Enit, Invitalia), costi della politica. Sul piano fiscale nel mirino le rendite finanziarie: l’aumento della tassazione, esclusi i Bot, dovrebbe portare il livello dal 12,50 al 20 per cento per obbligazioni sopra i 18 mesi e capital gain. Resta in ballo il ritocco dell’Iva, soprattutto per i beni di consumo di lusso. Conferme anche per la delega fiscale: resta lo schema a tre aliquote (che andrà  in vigore per i redditi del 2012). Si profila un taglio graduale dell’Irap.

 


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