Oggi l’insediamento di Pisapia “Come vice voglio una donna”

Loading

MILANO – Un cambio della guardia in tempi record, a Palazzo Marino. Giuliano Pisapia, il neosindaco eletto con il 55,1 per cento di preferenze, entra in Comune oggi alle quattro del pomeriggio, dopo 49 ore dalla chiusura delle urne, per il passaggio di consegne dal sindaco uscente Letizia Moratti. Una staffetta sprint, tra i due, decisa forse per evitare imbarazzi istituzionali domani mattina: le cerimonie per la festa della Repubblica, infatti, prevedono la presenza del sindaco con tanto di fascia, e quindi potrebbe essere già  Pisapia a passare da un impegno ufficiale all’altro come primo cittadino di Milano.
Letizia Moratti, ieri, ha svuotato il suo ufficio: non sarà  più sindaco, e quasi certamente non sarà  neanche consigliere di opposizione, come invece le spetterebbe. Sia lei che il capolista del Pdl, il premier Silvio Berlusconi, sembrano già  aver deciso di rinunciare alla poltrona in Consiglio. Anzi, Berlusconi dovrebbe già  formalizzare oggi la volontà  di dimettersi dal mandato lasciando il posto a un altro consigliere. Rinunciò anche nel 1997 e nel 2006, ma allora in un altro contesto e dopo aver presenziato (e presieduto, come più votato) alla prima seduta del Consiglio comunale.
Quel giorno – probabilmente verso il venti di questo mese – Giuliano Pisapia promette di sciogliere anche le riserve sulla squadra di assessori che lo affiancheranno per i prossimo cinque anni. Tante le indiscrezioni che filtrano, tutte accuratamente smentite dall’interessato. Che promette solo «persone competenti, scelte fatte con indipendenza, e metà  giunta di donne: farò di tutto perché anche il vicesindaco sia donna». Ovvia, il giorno dopo la vittoria, la volontà  di tutti di evitare rivendicazioni patenti e prime scaramucce: per questo il Pd, che pure prenota metà  poltrone – assicura massima collaborazione con Pisapia. Lui, anche nella prima giornata da sindaco, in giro per la città  fra molti appuntamenti, ha voluto mantenere le promesse fatte: andare a trovare i dipendenti comunali, gli abitanti delle case popolari, la partigiana Nori Pesce. «Durante le campagne elettorali – ha voluto sottolineare il sindaco agli inquilini dei palazzoni di periferia – si prendono tanti impegni, voglio dimostrare anche con la mia presenza qui che manterrò l’impegno di cambiare la città ».
Ieri ha dovuto iniziare a ricalibrare le tante parole pronunciate da molti nell’euforia di lunedì. Il governatore della Puglia Nichi Vendola, per esempio: dal palco di piazza Duomo aveva lanciato l’invito ad «abbracciare i nostri fratelli rom e musulmani», usando anche toni un po’ coloriti. Via tv, ieri, Pisapia gli ha lanciato un messaggio precisandone i contorni di affetto: «A Nichi Vendola voglio bene, ma quando va in una città  che non conosce dovrebbe ascoltare più che parlare». Più serio l’appunto a Beppe Grillo che dal suo blog gli ha mosso più di un attacco. «Grillo talvolta parla senza conoscere la realtà , quando si fanno proposte serie si raccoglie il voto anche dei grillini».

 


Related Articles

Pensionamento anticipato dei giudici I dubbi del Csm: aperto un dossier

Loading

Domani il verdetto del plenum del Csm sullo scontro interno alla procura di Milano tra Edmondo Bruti Liberati e il suo vice Alfredo Robledo

Ici alla Chiesa, biotestamento e Rai la trattativa segreta tra Pdl e Vaticano

Loading

 L’archivio di Gotti Tedeschi: da Alfano aTremonti, così si concordavano le leggi  

Speculazione contro l’Italia Borsa ko, spread ai massimi e Draghi difende la manovra

Loading

Il governatore: “Pareggio credibile nel 2014, banche solide”.  Pranzo Tremonti-Berlusconi. Poi Palazzo Chigi assicura: decreto approvato in estate 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment