Cie vietati: giornalisti e parlamentari lanciano la manifestazione nazionale

Loading

ROMA – Il governo vieta i Cie ai giornalisti e loro rispondono con una mobilitazione nazionale, con manifestazioni davanti ai principali Cie italiani. Cronisti e parlamentari insieme tenteranno nell’occasione di entrare nei centri per migranti. I contenuti saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata  per venerdì 8 luglio alle 10.45 presso la Stampa Estera, Via dell’Umiltà  83,C. “Con una circolare interna, la 1305 del primo aprile 2011  – si legge in una nota – il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha vietato ai giornalisti l’ingresso nei centri per migranti, sia in quelli di accoglienza sia in quelli di detenzione. Questo divieto costituisce un bavaglio per tutta la stampa, italiana e internazionale, che non può verificare il rispetto dei diritti umani all’interno dei centri di identificazione e di espulsione e le condizioni dei richiedenti asilo nei centri per i rifugiati. Non si può esercitare il diritto di cronaca su un tema così rilevante in ambito nazionale ed europeo, quale quello dell’immigrazione. In alcuni Cie, le visita di parlamentari e le ispezioni di associazioni umanitarie hanno lanciato l’allarme per la situazione inaccettabile, destinata a peggiorare con l’estensione della reclusione da sei a 18 mesi. La Federazione nazionale della stampa italiana e l’Ordine nazionale dei giornalisti hanno scritto ed inviato il 14 giugno 2011 una lettera congiunta indirizzata al ministro Maroni in cui chiedevano un incontro sulla circolare che “limita il dovere di informare liberamente i cittadini, in ottemperanza all’articolo 21 della Costituzione”, in violazione del diritto di libertà  di stampa.

Non avendo avuto risposta, viene lanciata una giornata di mobilitazione I promotori dell’iniziativa sono Fnsi, Ordine dei Giornalisti, Asgi, Rete Primo marzo, Osf  Open Society Foundations, European Alternatives, Articolo 21, e i parlamentari Rosa Vilecco Calipari, Giuseppe Giulietti e Jean Leonard Touadi. Finora hanno aderito David Sassoli (capogruppo del Pd al Parlamento europeo); Furio Colombo, presidente Comitato per i Diritti Umani – Camera dei Deputati; Fabio Granata (Fli); Leoluca Orlando (Idv); Vincenzo Di Stanislao (Idv); gruppo al Consiglio regionale del Lazio della Federazione della Sinistra. Interverranno inoltre giornalisti italiani che hanno fatto regolare richiesta di visita nei Cie e ai quali è stato negato l’accesso, ma che sono riusciti a documentare la situazione degli immigrati con interviste e video “non autorizzate”.  

Nel corso della conferenza stampa verranno esaminati la circolare 1305 del ministero dell’Interno e la mancata risposta di Maroni-Fnsi e Ordine dei Giornalisti; la situazione inaccettabile di alcuni Cie italiani e l’irregolarità  della posizione del governo italiano rispetto all’adeguamento con la normativa europea in tema di allontanamenti. Ci saranno testimonianze  di giornalisti e interventi di deputati; sarà  discussa la situazione particolare  illustrata da Hedwig Zeedijk attinente i cittadini immigrati e detenuti nei Cie nonostante siano legalmente coniugati con cittadini europei. Infine sarà  lanciata la giornata di mobilitazione di stampa e parlamentari nei Cie italiani.

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Rapporto sulla condizione delle donne: l’Italia osservata speciale

Loading

Hate speech, violenze di genere, femminicidi, leggi punitive per le donne: preoccupante il report della Fondazione Pangea. Dai medici obiettori alla pillola del giorno dopo. Anche la salute è a rischio

Strage continua. Trovata la 73a vittima, un bimbo, ora uno scatto dei soccorsi

Loading

1.300 persone in pericolo nello Ionio e ondata di barchini a Lampedusa. La risposta dei soccorsi stavolta c’è e si vede. A Cutro riaffiora il corpo di un bimbo di 6 anni, è la 73esima vittima. Oggi la manifestazione nazionale

Filippo Grandi e i bimbi palestinesi: «Grazie Italia, moltiplicati gli aiuti»

Loading

ROMA — Nel 2103 l’Italia ha portato da 1,5 a oltre 8 milioni di euro l’aiuto all’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Non sono cifre iperboliche — gli Stati Uniti danno oltre 250 milioni di dollari l’anno — ma è «il segnale di un’importante inversione di tendenza nei confronti della cooperazione, tanto più in tempi di crisi e tanto più quando si cerca di affrontare alla radice i problemi che generano gli esodi verso le sponde italiane».

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment