Tremonti sarà  sentito a giorni dai pm

ROMA— Questione di giorni, forse addirittura in settimana. Perché la magistratura di Roma vuole vederci chiaro, accertare in tempi brevi se effettivamente Giulio Tremonti sia stato spiato o se le sue siano solo impressioni, sensazioni. Il ministro dell’Economia e gli uomini delle Fiamme Gialle che lo hanno scortato saranno sentiti come «persone informate sui fatti» sulle parole pronunciate dal numero uno di via XX Settembre.
 Stamani è in programma un vertice al Palazzo di Giustizia tra il procuratore Giovanni Ferrara e l’aggiunto Pietro Saviotti, la toga che coordina il gruppo incaricato delle verifiche sulle ipotesi di 007 più o meno fuorilegge illegalmente sulle tracce di personaggi che hanno incarichi istituzionali o politici: all’ordine del giorno, i tempi delle verifiche e delle convocazioni. Sulla vicenda Tremonti è tornato sabato. Ha tenuto a sottolineare e a rendere pubblica la «profonda stima e fiducia nella scorta della Guardia di Finanza. Sentimenti — ha aggiunto — per la Guardia di Finanza, a partire dal suo comandante generale. Tutto quanto è a mia conoscenza l’ho rappresentato alcune settimane fa alla magistratura (il riferimento è alla deposizione davanti ai pm di Napoli che indagano sul suo ex consigliere politico, il parlamentare del Pdl Marco Milanese, di cui è stata chiesta alla Camera l’autorizzazione all’arresto, ndr). Lo confermo. Il resto sono state ipotesi e forzature giornalistiche» .
 Parole arrivate dopo che, parlando del caso Milanese e della casa romana in via Campo Marzio per la quale ha consegnato allo stesso deputato quattromila euro al mese in contanti (degli ottomila del canone d’affitto) per occuparla durante le giornate trascorse nella Capitale, Tremonti aveva osservato: «Lo riconosco. Ho fatto una stupidata. E di questo mi rammarico e mi assumo tutte le responsabilità . In quella casa ci sono andato per banale leggerezza: il fatto è che prima ero in caserma ma non mi sentivo più tranquillo. Ero spiato, controllato, pedinato» .
 E ancora: «Chi parla di evasione fiscale è in malafede. Questa accusa non la posso accettare. Sono in grado di dimostrare in modo tecnicamente indiscutibile l’assoluta regolarità  del mio comportamento e del mio contributo alle spese di quell’affitto» . «Non ha precedenti che un ministro dell’Economia parli così» , ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini al Messaggero, chiedendo ulteriori spiegazioni a Tremonti sia sull’utilizzo della casa di via Campo Marzio, sia sui rapporti con Milanese. «Sono vicende che certamente vanno ancora chiarite. Perché se Tremonti dice che si sentiva controllato o addirittura spiato, ha il dovere di dire da parte di chi» . Italia dei valori va invece all’attacco sulla legge che ha equiparato la Guardia di Finanza ai carabinieri, consentendo la nomina del comandante generale all’interno del Corpo. «Che la Gdf sia oggetto di politicizzazione lo abbiamo visto bene in questa legislatura, ma avevamo avuto un’anticipazione anche nella precedente. È innegabile» , ha detto il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi.
«La situazione deriva dal sistema di nomina del vertice delle Fiamme Gialle e si è indubbiamente accentuato a dismisura da quando la scelta del comandante generale della Gdf può avvenire all’interno del Corpo e non più, come era in passato, solo scegliendo all’esterno. È chiaro— ha aggiunto — che questa innovazione ha acceso la competizione interna e ha messo in moto una serie di partite politiche che riguardano uno degli snodi delle istituzioni del Paese» .

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