Roma peggio di Atene “Debito e crisi politica paralizzano il Paese”

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BERLINO – Tra i paesi dell’eurozona ad alto rischio per il loro debito sovrano (i famosi Piigs, dalle iniziali del loro nome, cioè Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) l’Italia, secondo alcuni indicatori, sta persino peggio della Grecia. Lo afferma almeno la pagella dell’istituto di Bruxelles Bruegel, cui Welt am Sonntag – edizione domenicale dell’autorevole quotidiano conservatore tedesco Die Welt, un opinion maker vicino al governo – ha commissionato un’indagine in proposito. La notizia aumenta inquietudini e allarme in Germania. Tanto che Berlino, pur avendo un rating con la tripla A e conti pubblici relativamente sotto controllo, sta prendendo in considerazione una serie di misure per consolidare bilancio e previdenza. Secondo il settimanale Focus i va dall’ipotesi di alzare l’età  pensionabile di due anni, da 67 a ben 69 anni, fino a un aumento di tasse e contributi. E nelle stesse ore, al ministero delle Finanze tedesco vengono elaborati in segreto scenari d’emergenza legati alla crisi greca. Scenari con due varianti: che Atene resti nell’euro, oppure che ne esca tornando alla dracma. In entrambi casi, il Fondo europeo di stabilità  finanziaria (Fesf) dovrebbe accollarsi aiuti per Stati e banche colpiti da debiti che la Grecia non può pagare.
La repubblica ellenica, scrive Bruegel nel suo studio-pagella, non è la sola fonte di preoccupazione in Europa. Anche Berlusconi ha causato impazienza, per esitazioni e ritardi della manovra, e perché alcuni dati fondamentali dell’Italia risultano molto problematici, nonostante la forte base industriale del paese. Come è illustrato nel grafico-pagella che qui pubblichiamo, in ben quattro dei sei indicatori presi in considerazione dall’istituto di Bruxelles – riforme di struttura, miglioramento della competitività , progressi nel consolidamento del bilancio, bilancia dei pagamenti – la situazione italiana è critica, non mostra progressi. Per cui nella classifica stilata da Bruegel e indicata dal grafico stesso l’Italia è ultima della classe dei Piigs.
Persino peggio della Grecia. Mentre meglio di tutti recupera l’Irlanda, seguita dalla Spagna. In particolare, preoccupano la debolissima crescita economica italiana, i ritardi nelle liberalizzazioni nei servizi e nel mercato del lavoro, il divario tra aumenti salariali e scarsa produttività , e l’aumento del passivo della bilancia dei pagamenti «cresciuto del dieci per cento dal 2008». Conclusione di Bruegel: «Roma ha ancora molto lavoro da fare, anche se non è sola». Secondo il leader dell’opposizione spd Peer Steinbrueck, l’Italia ha grandi possibilità  economiche «ma un problema politico, indicato da un nome molto famoso».
Il timore che le conseguenze della crisi internazionale siano più pesanti del previsto e gli sviluppi demografici negativi, secondo Focus, spingono il ministero delle Finanze federale a prendere in considerazione un nuovo aumento dell’età  di pensionamento, appunto dai 67 ai 69 anni. Sono solo riflessioni su ipotesi di possibilità , dicono fonti ufficiali, che però non smentiscono. Altre riforme potrebbero essere aumenti di tasse e contributi e l’incentivo all’immigrazione.
Contemporaneamente, il governo elabora piani d’emergenza. Sia che Atene resti nell’euro sia che ne esca, un condono parziale dei suoi debiti secondo Berlino sarebbe inevitabile. Per cui al Fesf toccherebbe, oltre all’onere di aiutare ancora gli Stati in difficoltà , anche preparare iniezioni di liquidità  per le banche europee che verrebbero colpiti dal mancato rientro dei crediti concessi alla Grecia.


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