Il governo dei banchieri

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Il governo dei banchieri. Italia e Grecia danno il messaggio più chiaro della crisi della zona euro: la politica internazionale è tenuta sotto scacco, incapace di arginare con regole certe il sistema finanziario.

Monti piace ai mercati. Ma il dubbio è l’ultimo a morire e così lo spread, la differenza fra il rendimento dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, cala vistosamente, per poi avere un sussulto sulle parole di Angelino Alfano (Pdl) quando dice ancora elezioni, ma decida il Colle, per poi tornare a scendere, poco.

Quello dello spread è un indicatore che dice chiaramente che nella testa di alcuni operatori rimane una qualche possibilità  che la soluzione Monti possa avere qualche – remoto – problema.

Niccolò Mancini ci informa da Piazza Affari. Il trader, firma della rubrica ‘Il capitale’ su E il Mensile, racconta di una giornata in cui si sono viste oscillazioni nello spread, ma anche diversi rimbalzi in positivo, con sospensioni per alcuni titoli per eccesso di rialzo.

Tutti contenti, viva Mario Monti?

Monti piace, ma c’è chi sta ancora sul chi va là .

Segnali?

Alfano che esce dal vertice e con una dichiarazione sulle elezioni anticipate – tutta tattica si capisce – fa oscillare in su lo spread che subito dopo torna ad abbassarsi, ma non sotto i 500 punti, quindi qualche cautela ancora si registra.

Mediaset?

Oggi meglio. Ma dopo le parole di Alfano è tornata sotto. Di poco.

Rumors sul prossimo probabile governo Monti?

Mercati entusiasti delle indiscrezioni: Saccomanni, Amato e altri. Su Monti si dice che era pronto da quattro mesi e che ha già  pronto il programma di governo.

Punti principali?

Sempre indiscrezioni: possibile patrimoniale, tagli ai costi della politica, pensioni da allungare.

Prima casa?

Pare che ci siano idee diverse, non certo una patrimoniale, forse un provvedimento simile all’ Ici.

Alla fine governo dei banchieri?

Certo. Grecia in particolare. Papademos dice che riuscirà  a trovare soluzioni alternative al fallimento.

Governi imposti da entità  fuori controllo?

Il dato vero è che non c’è stato un intervento di regolamentazione dei mercati per tenerli sotto scacco. È come se i governanti del mondo avessero accettato di non poter togliere le armi a chi li sta mettendo con le spalle al muro. Se non si fa presto con l’Italia c’è già  chi indica come prossimo bersaglio la Francia. C’è molta pressione. Nel caso italiano Berlusconi sapeva da luglio che i mercati avevano bocciato le sue ricette. Ha tirato la corda fino a mettere a rischio la sua stessa azienda, che ieri è arrivata a -12 percento. E c’è chi dice che solo a quel punto abbia dato il via libera all’operazione Monti.


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