Il maltempo continua a uccidere alluvione all’Elba, muore una donna

Loading

GENOVA – Diluvia da giorni e i nubifragi devastano il paese da nord a sud, allungando lo spettro di un’altra Genova. Ieri mattina il maltempo ha fatto una nuova vittima, questa volta all’Elba, dove lo straripamento di un canale ha causato la morte di una donna di 81 anni – affogata nella propria abitazione – e il ferimento di cinque persone, ricoverate in elicottero all’ospedale di Portoferraio. Nelle ore in cui il Po teneva tutti con il fiato sospeso si è scatenata un tormenta di pioggia sull’isola toscana. Il fosso degli Alzi è esondato, rovesciando una valanga di acqua e fango su Marina di Campo, nella parte meridionale, completamente allagata in pochi minuti. Per l’anziana, che aveva difficoltà  a muoversi ed è caduta sul pavimento al piano terra di casa, non c’è stato nulla da fare. Dalla terraferma sono arrivate con un traghetto alcune squadre di vigili del fuoco, personale della protezione civile ha soccorso altri persone in difficoltà . La procura di Livorno ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause del disastro, che ha causato danni per alcuni milioni di euro.
In provincia di Matera continuano senza esito le ricerche di padre e figlia (86 anni lui, 44 lei), travolti in auto da un torrente in piena e dispersi da domenica pomeriggio. E dopo che a Torino, come dice il sindaco Piero Fassino, «ci siamo lasciati l’emergenza alle spalle», continua a preoccupare la piena del Po. Un’onda che nonostante il calo degli affluenti ha raggiunto i sei metri di altezza e arriverà  a Piacenza – dove la protezione civile è in preallarme – tra l’alba di oggi e mezzogiorno, poi qualche ora più tardi a Cremona e domattina in provincia di Reggio Emilia. Ieri in serata è stato chiuso il ponte della Becca, nel Pavese, alla confluenza del Ticino.
Prorogata l’allerta meteo 2 a Genova, dove anche oggi le scuole resteranno chiuse. È tornata la paura in serata, con i vigili urbani che megafoni alla mano invitavano gli abitanti a «restare a casa, al sicuro». Ieri è stato l’ennesimo giorno di dolore, con il lutto cittadino e i funerali della prima delle sei vittime, Angela Chiaromonte. «Grazie a tutti. E poi volevo dire che mia madre sarà  per sempre il mio eroe. È morta per salvarmi». La dignitosa compostezza di Domenico, che ha appena 14 anni e venerdì ha visto morire la madre travolta dall’onda di fango in via Fereggiano, ha fatto ancora più male. Quasi non si riusciva a sopportare la vista del ragazzo e di quel bacio sulla fronte del padre, Bernardo Sanfilippo, quando il feretro della mamma ha lasciato la chiesa di Santa Margherita. Era impossibile resistere alle lacrime, e infatti insieme alle centinaia che applaudivano hanno pianto altrettanti. C’era tutto il quartiere di Marassi per l’ultimo saluto all’infermiera quarantenne e le condoglianze al marito, guardia penitenziaria, a Domenico e a un altro figlio ancora, Stefano, di 19 anni. In serata hanno lasciato il capoluogo ligure Shpresa Djala e le sue due bambine, Gioia e Janissa: le tre bare sono state imbarcate su un aereo per Tirana, oggi si svolgeranno le esequie a Shenkoll, nel nord del Paese. Stamani i funerali di Serena, la diciannovenne uccisa dopo essere andata a scuola a prendere il fratellino di quattordici anni, e di Evelina Pietranera, l’edicolante e ultima vittima.
Nei quartieri alluvionati di Genova si continua a spalare, ma ieri mischiati agli “angeli del fango” c’erano anche tre sciacalli, che fingevano di spazzare via il fango e intanto caricavano mobili ed oggetti a bordo di un furgone. Sorpresi da alcuni soccorritori, i tre – di origine rumena – sono stati strappati al linciaggio della folla e arrestati dai carabinieri. Altri sei ladri, fermati nei giorni scorsi tra le macerie, sono stati processati. Quattro di loro sono già  liberi.


Related Articles

Bonus casa al 55% fino a dicembre

Loading

 Il governo proroga la detrazione «verde», in bilico gli sgravi al 50% sulle ristrutturazioni

Il miracolo della piazza appoggiata sul mare

Loading

A qualcuno piace pensare che un porto è il luogo dove finisce la città  e comincia il mondo. Ai genovesi il porto antico ha regalato, nonostante tutte le loro diffidenze, la possibilità  di vedere la città  dal mare, fino a vent’anni fa esercizio possibile solo dalla nave, e un mondo di turisti che affollano i moli.

Nuovi pozzi di petrolio nel Yasunì

Loading

Ha fatto molto parlare di sé, e con ragione, il progetto del governo ecuadoriano di non estrarre petrolio nel Parco nazionale di Yasunì, uno dei luoghi di maggiore concentrazione di diversità  biologica del pianeta, in piena regione amazzonica.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment