La rabbia di Genova: “Vincenzi vattene”

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GENOVA – Il numero delle vittime dell’alluvione del 25 ottobre, quella che ha devastato Cinque Terre, spezzino e Lunigiana, è salito ufficialmente a undici. Uno dei tre cadaveri rinvenuti la settimana scorsa su di una spiaggia di Saint Tropez è quello di Sauro Picconcelli, 51 anni, commerciante di Vernazza travolto dalla valanga di fango e poi ghermito dalle onde mentre cercava di proteggere il suo negozio di souvenir. La convivente e una cugina hanno riconosciuto dalle fotografie trasmesse dalla gendarmeria francese alcuni oggetti – un paio di slip di colore rosso, due braccialetti in oro e in argento – che appartenevano al disperso. La notizia è due volte brutta, perché fa presumere che gli altri corpi trovati sulla Costa Azzurra – un uomo e di una donna anziani, irriconoscibili dopo la lunga permanenza in mare – siano quelli di Giuseppe Giannoni (70 anni) e Giuseppina Carro (81), scomparsi da Vernazza durante il nubifragio e trascinati dalla corrente quattrocento chilometri verso levante.
La Liguria piange 19 persone, e 6 di loro sono affogate a Genova venerdì scorso. Ieri il sindaco del capoluogo ligure Marta Vincenzi è stato duramente contestato durante il primo consiglio comunale del dopo alluvione. «Dimissioni» e «Vergogna», le parole gridate in sala da alcuni spettatori che hanno anche mostrato cartelli con la scritta “Tu non sei il mio sindaco”. Proteste all’esterno del municipio anche al termine della riunione, durante la quale la Vincenzi si è difesa sostenendo che «se il comitato di protezione civile mi avesse chiesto di chiudere le scuole perché era in arrivo una tempesta tropicale, lo avrei fatto». Apparsa molto provata, ha spiegato: «Ho accettato e accetto tutte le manifestazione di rabbia che mi sono rivolte, ma non voglio essere il capro espiatorio per quello che ho detto nelle ore successive al disastro: in quel momento ho risposto con dolore, stanchezza e confusione». Significativo lo sguardo basso: «Questa tragedia segnerà  la storia della città . E la mia personale».
A Genova non piove più, ma l’emergenza continua. Il terreno zuppo frana e nel cuore della città  si aprono voragini improvvise come quella di via Donghi, in cui ieri è finito un grosso camion. È emergenza anche nelle Cinque Terre, che restano in buona parte isolate o ora orfane dei tanti soccorritori dirottati altrove. Da ieri sono orfane anche del commissario prefettizio al Parco, Aldo Cosentino, nominato dopo l’arresto per gli imbrogli nei finanziamenti europei di Franco Bonanini detto il “Faraone”. Il ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, lo ha all’improvviso sostituito con il prefetto Vincenzo Santoro. Una scelta contestata e definita «inopportuna» da Legambiente, mentre il governatore Claudio Burlando si dice «del tutto contrario, anche perché non ci hanno consultato come previsto».
Il maltempo si è definitivamente spostato verso sud. L’altra notte a Bari la polizia stradale ha salvato diversi automobilisti che, intrappolati nel corso di un nubifragio, rischiavano di affogare. A Palermo un fortissimo temporale ha mandato in tilt la città  e nuovamente provocato un allagamento dell’ospedale Cervello.


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