Missione Ue da Obama Il piano Merkel-Sarkozy

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BRUXELLES — «Salvate il soldato Euro», per dirla in termini sdrammatizzanti. O anche, missione America: la loro risposta all’allarme partito dagli Stati Uniti, i capi dell’Europa l’hanno portata con sé sull’aereo che li sta conducendo in queste ore da Bruxelles a Washington. Niente commenti, ma un decollo. E domani mattina, alla Casa Bianca, la risposta la consegneranno a Barack Obama. Il «New York Times» scrive che le maggiori banche del mondo preparano già  i piani di emergenza per la scomparsa, il default dell’euro, e la disintegrazione dell’Eurozona. Loro tre — José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, Herman Van Rompuy, presidente stabile della Ue; e Catherine Ashton, alto rappresentante per agli Affari esteri — sono convinti del contrario, ma ormai da mesi si sono mostrati e si mostrano ugualmente preoccupati. Così questo vertice bilaterale Ue-Usa, naturalmente fissato da molto tempo, cade nel momento migliore per chiarire tutte le posizioni. Anche perché, alle loro spalle, Barroso e colleghi si lasciano un’Europa sempre più agitata da manovre, trattative, schermaglie fra i vari Paesi che la crisi riesce a spaventare ma non ad unire. L’ultima voce, diffusa dal giornale tedesco «Bild», è proprio di ieri: Germania e Francia si preparerebbero a siglare un’intesa — forse già  in febbraio — per un nuovo Patto di stabilità  della Ue. Sempre secondo «Bild», Nicolas Sarkozy e Angela Merkel vorrebbero buttare la proposta “a sorpresa” sul tavolo del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo, il 9 dicembre, e poi spingere perché i singoli Stati nazionali si mettano prima d’accordo fra loro come avvenne per il Patto di Schengen. L’Europa, insomma, verrebbe dopo: si intuisce con quale entusiasmo da parte di Paesi come la Gran Bretagna, tradizionalmente ostile a ogni minuetto franco-tedesco.
Ma il giudizio sull’emergenza finanziaria dell’euro, condiviso da tutti anche se con diverse sfumature, viene prima dei “minuetti” geopolitici. Prima di salire sull’aereo per Washington, Van Rompuy ha così ricordato che Ue e Usa devono agire insieme per affrontare le sfide più urgenti legate alla crescita “così come le vulnerabilità  fiscali e finanziarie”: la cooperazione transatlantica viene considerata “più importante che mai”. Il presidente Ue ha poi auspicato che i due continenti usino i loro «fortissimi legami economici per creare crescita e occupazione su entrambe le sponde dell’Atlantico». Uguali le parole usate da Barroso, che ha parlato di “tempi incerti e cambiamenti maggiori” nell’economia internazionale.
Il vertice Ue-Usa durerà  due giorni, vi parteciperà  anche il segretario di Stato Hillary Clinton. I comunicati ufficiali spiegano che si parlerà  anche di accordi e regole commerciali, di Siria e di Egitto, di tutti i temi che possono essere sul tappeto fra due interlocutori così grossi. Ma l’economia resta la priorità  assoluta: Obama, facile prevederlo, chiederà  agli europei di piantarla con i litigi e di mettere in atto le tante decisioni prese negli ultimi mesi. Cioè, di salvare il soldato Euro.


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