Monti, oggi il Consiglio dei ministri Poi comincia la «missione Europa»

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ROMA — Una giornata di relax, almeno parziale: la mattina colazione a Palazzo Chigi, dopo la prima notte trascorsa nell’appartamento messo a disposizione del premier; quindi la messa, nella chiesa di Santa Maria in Aquiro; poi fra i corridoi e le sale delle Scuderia del Quirinale, per vedere la mostra su Sandro Botticelli e Filippo Lippi.
Insieme alla moglie, sorridente, accolto ancora una volta da un piccola folla di curiosi, Mario Monti ieri si è ritagliato qualche ora di break. Ai cronisti che gli hanno chiesto del suo lavoro, delle prime misure economiche in arrivo, ha risposto con un sorriso e con un laconico: «Oggi è domenica».
Poco dopo l’ora di pranzo è rientrato a Palazzo Chigi: sul lavoro delle ultime ore è filtrato molto poco; certamente il premier sta continuando una sorta di ricognizione dello stato dei conti pubblici, premessa necessaria per la settimana che si apre oggi.
La doppia trasferta di Bruxelles e Strasburgo, incontro con vertici comunitari, quindi trilaterale con Merkel e Sarkozy, sarà  non solo un esordio internazionale, ma anche una sorta di biglietto da visita da girare ai partner europei. In Europa Monti andrà  per rassicurare sullo stato di attuazione delle misure già  adottate dal precedente esecutivo, sia per annunciare quelle che lui si appresta a varare, almeno per raggiungere il pareggio di bilancio con un anno di anticipo, come concordato in sede di Consiglio europeo.
Proprio ieri il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, a Roma, in un incontro con Giulio Terzi di Sant’Agata, da pochi giorni alla guida della Farnesina, ha espresso «pieno apprezzamento» per il programma di Monti.
Di certo sia con la Merkel che con Sarkozy il premier non svolgerà  solo il ruolo di rappresentante dell’Italia: le aspettative, le prime dichiarazioni delle Capitali, individuano nel nuovo inquilino di Palazzo Chigi anche un autorevole fonte di suggerimenti per affrontare la crisi europea, che è finanziaria ma ormai anche istituzionale.
Monti, oltre che esser stato commissario europeo, è un profondo conoscitore dei meccanismi istituzionali della Ue, da ultimo, fra gli altri, ha svolto un ruolo di superconsulenza per il presidente Barroso, consegnando due anni fa un lungo rapporto sull’economia del mercato unico. Non è un mistero che da accademico sosteneva che l’adozione degli eurobond potrebbe essere una delle soluzioni per uscire dalla crisi e ristabilire «fiducia e stabilità » sui mercati; scelta che «sarebbe in linea anche con la tradizione della Germania e con i loro interessi» (Financial Times, 20 luglio, 2011).
Bisognerà  vedere se le idee dell’accademico saranno fatte proprie anche dal presidente del Consiglio. Ieri alla Farnesina, Terzi e Westerwelle discutevano anche di «limitate modifiche ai Trattati». Mentre Berlusconi ha detto al Corriere di aver ottenuto da Monti l’impegno a porre il problema della revisione dei compiti della Bce, in modo da includere anche la garanzia di ultima istanza dei titoli pubblici, come avviene per le altre banche centrali, fra gli obiettivi dell’istituto di Francoforte.
Oggi Monti presiederà  il secondo Consiglio dei ministri: un provvedimento su Roma Capitale è fra le ragioni della convocazione, ma la riunione in seno al governo servirà  a fare il punto sull’agenda dei prossimi giorni. Al ritorno dalle trasferte europee, da venerdì in poi, è probabile che ad alcuni dei ministri verranno chiesti i primi contributi per il varo di alcune misure. In Parlamento invece Monti sarà  dopodomani, per assistere al dibattito sull’introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio.


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