Fiat firma il nuovo contratto senza Fiom

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TORINO – I sindacati del «sì» hanno firmato. Dal primo gennaio prossimo inizierà  quello che una volta Sergio Marchionne ha definito il «dopo Cristo» nella storia dell’industria italiana. Effettivamente dopo la firma di ieri, nulla nelle relazioni sindacali italiane sarà  più come prima: gli 86 mila dipendenti della principale azienda privata avranno un contratto totalmente diverso da quello degli altri metalmeccanici. Avranno una busta paga diversa, orari diversi e anche sindacati diversi, perché dal primo gennaio verrà  messa fuori dalla fabbrica e dagli uffici la Cgil, colpevole di non aver approvato l’accordo voluto dall’azienda. In una dichiarazione diffusa subito dopo la firma, Marchionne parla di svolta storica, di «modernità » dell’intesa, loda i sindacati che l’hanno appoggiata e consegna tutti quei dipendenti che in questi mesi hanno votato contro gli accordi, all’area degli «antagonisti per professione». Una lettura di sapore maccartista che divide i lavoratori in amici e nemici dell’azienda.
Alla firma si è arrivati nel primo pomeriggio di ieri, ultimo giorno utile concesso dalla Fiat per evitare che questa mattina ci fosse l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Pomigliano senza l’accordo che da quella fabbrica prende il nome. Così, dopo tre giorni di riflessioni, anche la Uilm, la più restia a sottoscrivere, ha finito per accettare. Lo scorso anno, in occasione dell’intesa separata per lo stabilimento di Mirafiori, era stata la Fim a far ritardare di qualche giorno. Il segretario nazionale dei metalmeccanici della Cisl, Giuseppe Farina, ha parlato di «accordo positivo» raggiunto dopo «una trattativa travagliata e faticosa». Il leader del Fismic, Roberto Di Maulo, ha invece apprezzato «un’intesa che va al di là  delle aspettative».
Nel merito il testo introduce alcune novità . La più consistente è l’una tantum di 600 euro pagata nel 2012 sui risultati 2011 anche a chi ha trascorso gran parte dell’anno in cassa integrazione. La Fiat ha anche aumentato dall’1,2 all’1,7% la quota di contributi destinati alla pensione integrativa. Leggero incremento per lo straordinario che sarà  maggiorato del 60% invece che del 50 rispetto alla paga base. L’azienda potrà  chiedere senza contrattare 120 ore di straordinario all’anno e non pagherà  i primi due giorni di malattia se il tasso di assenteismo supererà  il 3,5%. L’intesa scadrà  alla fine del 2012 quando si farà  un nuovo contratto per armonizzarlo con il prossimo contratto dei metalmeccanici di Confindustria. Questa volta l’accordo non verrà  sottoposto a referendum ma all’approvazione da parte delle rsu, sulla base di una interpretazione dell’accordo di giugno tra sindacati confederali e Confindustria.
La Fiom contesta questa soluzione («non è previsto il voto delle rsu sui contratti nazionali») e i risultati dell’accordo: «In alcuni casi si tratta di puro restyling del precedente contratto aziendale», commenta Giorgio Airaudo mentre Maurizio Landini chiede l’intervento del governo perché «ripristini le libertà  sindacali». Oggi a Pomigliano Marchionne avrà  modo di tornare sul significato della firma di ieri. Manifestazioni di protesta davanti allo stabilimento campano sono annunciate da parte della Fiom e dei Cobas.


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