La trattativa Fiat si incaglia su malattia, premi e straordinari

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TORINO – La firma è rinviata, la trattativa continuerà  probabilmente dopo lunedì. La Fiat e i sindacati del «sì» si incagliano (come dice la Fim) sui punti più spinosi (premio, malattia e straordinari) del nuovo contratto che dovrebbe estendere il modello Pomigliano a tutti i luoghi di lavoro italiani del Lingotto. Ma l’aspetto più interessante del colpo di scena è il modo con cui si è arrivati al rinvio. Nel pomeriggio, mentre tutti attendevano il via libera all’accordo dalla riunione ristretta nella palazzina dell’Unione Industriale di Torino, il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, annunciava a sorpresa che «la trattativa non si chiude né oggi né domani» perché «prima bisogna risolvere l’impasse sui punti ancora aperti» e dunque è necessario attendere la riunione della segreteria nazionale dei metalmeccanici della Uil programmata per lunedì a Roma. La dichiarazione di Palombella ha costretto al rinvio. Naturalmente tutti i protagonisti, a partire proprio dalla Uilm, hanno garantito che «la trattativa proseguirà » e che l’obiettivo del nuovo contratto è vicino. Ma il responsabile auto della Fim, Bruno Vitali, lasciando il tavolo del negoziato, ha ironizzato: «C’è qualcuno che ha il grilletto più veloce del West». Il riferimento è proprio alla Uilm. La mossa del sindacato di Angeletti è evidentemente legata alle prossime scadenze del calendario sindacale: sono stati Cgil e Uil nei giorni scorsi a spingere per svolgere in modo unitario dopo cinque anni lo sciopero generale contro la manovra del governo. Per la prima volta dopo molto tempo si è creato un asse che ha messo in minoranza la Cisl. Quella logica è tornata a scattare ieri: firmare un accordo separato alla Fiat alla vigilia del primo sciopero generale unitario dopo molto tempo sarebbe parso un nuovo strappo. Il rinvio provocato dall’annuncio della Uilm evita quella sgradevole coincidenza. Ma crea un altro pericoloso ingorgo simbolico. Mercoledì infatti Sergio Marchionne presenterà  la nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano. Sarebbe anche in questo caso sgradevole per l’ad dover parlare nella nuova fabbrica proprio mentre i sindacati del «sì» non riescono a trovare l’accordo con la Fiat sul modello contrattuale che da Pomigliano prende il nome. Dunque, per evitare incidenti diplomatici, il giorno ideale per la firma dell’accordo sarebbe martedì, ventiquattrore dopo lo sciopero unitario e ventiquattrore prima del discorso di Marchionne. Dopo lo stop imposto dalla mossa della Uilm, il Fismic ha reagito chiedendo il rinvio dell’incontro di lunedì in Federmeccanica sul nuovo contratto dell’auto per gli aderenti a Confindustria. I nodi su cui la trattativa si è ufficialmente incagliata sono quelli in discussione da almeno una settimana: la Fiat avrebbe chiesto di non pagare i primi tre giorni di malattia in caso di tassi di assenteismo particolarmente elevati. Ma ora il Lingotto si accontenterebbe di non pagarne due, come previsto nel contratto di Mirafiori. L’altro nodo è quello del premio di risultato da erogare nel 2012. I sindacati chiedono 500 euro, la Fiat non fa cifre: l’entità  del premio è legata alla firma del contratto. La trattativa generale è rinviata all’inizio della prossima settimana mentre proseguono gli incontri tecnici tra le delegazioni.


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